Culture

Val di Sole: la Collezione Cavallini Sgarbi a Caldes

 

Milano, 3 giu. (askanews) - Dopo sport e natura, la Val di Sole punta anche sulla cultura per rafforzare la sua offerta turistica. Dal 6 giugno al 3 novembre 2019 a Caldes sarà ospitata la Collezione Cavallini Sgarbi: 80 opere che abbracciano un percorso lungo quattro secoli, dalla metà del Quattrocento, con Niccolò dell'Arca, a fine ottocento con Francesco Hayez. L'appuntamento è stato presentato a Trento, in occasione del Festival dell'Economia, nel corso di un incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, il presidente della Provincia Autonoma Maurizio Fugatti, e Vittorio Sgarbi. Luciano Rizzi, presidente dell'Apt Val di Sole spiega così il senso di questa nuova proposta: "Fa parte della strategia per lanciare l'estate - dice - E lo si può fare solo con prodotti di eccellenza. E così come per lo sport abbio l'eccellenza, con il calcio, il rafting e il bike; così facciamo con la cultura. E Sgarbi e uno dei pochi che ci può garantire eccellenza".La mostra allestita nelle sale di Castel Caldes restituisce l'atmosfera intima di un contesto privato arricchito dal gusto del bello, esaltando quindi la caratteristica propria di una collezione privata frutto della appassionata caccia di Vittorio Sgarbi, svolta in tandem con la madre Rina Cavallini, la quale ha acquistato le opere in numerose aste in ogni angolo del mondo."In generale le collezioni private sono belle al di la del fatto che siano costituite di belle opere - dice Vittorio Sgarbi - perché assomigliano a chi le ha raccolte. Il museo Guggenheim assomiglia a Peggy. La mia collezione è una collezione di un uomo molto curioso che acquisterebbe qualunque cosa, naturalmente con dei limiti. Per cui ho delle opere molto importanti, che hanno rappresentato diversi momenti. E forse la più importante è prima che ho acquistato ed è il busto di Niccolò dell'Arca, il più grande sculture del Quattrocento emiliano, cha ha quest'aria da guerriero, un vero cristiano, che tiene il giglio come se fosse un bastone, e il libro della sapienza, la stella della luce di dio... Ed è un'opera più che autobiografica: l'ho acquistata l'anno in cui è morto mio zio nel 1984. Nel 2015 è morta mia madre, e ho ritrovato un altro Niccolò dell'Arca, un'aquila, e mia madre era un'aquila. Ed è talmente singolare non perché corrispondono a due momenti tragici della vita di una persona, ma perché Niccolò dell'Arca è introvabile: non ha fatto 200 opere, ma 15".La mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Cavallini Sgarbi, la Fondazione Elisabetta Sgarbi, e la direzione artistica di Contemplazioni, è organizzata dall'Azienda per il Turismo Val di Sole e promossa dalla Provincia Autonoma di Trento, dal Comune di Caldes, da Trentino Marketing e dalla Comunità della Val di Sole.