Economia

Alibaba, la porta per le imprese italiane in Cina

 

Roma (askanews) - "Il nostro obbiettivo è quello di raggiungere due miliardi di consumatori entro i prossimi dieci anni in Cina e nel Sud Est Asiatico, fino all'India. Per l'Italia, la nostra mission è quella di aiutare le imprese italiane a raggiungere attraverso le nostre piattaforme il mercato cinese: oggi circa 170 imprese italiane sono stabilmente presenti su Alibaba, imprese grandi e meno grandi. E le possibilità di crescita sono immense". Così Rodrigo Cipriani Foresio, managing director di Alibaba Italia e Sud Europa, indica i traguardi globali e italiani del grande portalke cinese di commercio elettronico. Alibaba, la vera porta cemmerciale verso la Cina è nata 18 anni fa: oggi 12 milioni di imprese vendono due miliardi di prodotti a 470 milioni di consumatori cinesi con un giro d'affari di 550 miliardi di dollari nell'ultimo anno. "Abbiamo appena celebrato i 18 anni con una grande convention in Cina - dice Cipriani Foresio - da una baby company creata dal nostro fondatore Jack Ma e dai suoi primi 18 soci in un piccolo appartamento, siamo oggi il più grosso market place al mondo. La visione era chiara: aiutare le piccole e medie imprese, a quel tempo solo cinesi, a entrare sul mercato utilizzando internet. Oggi siamo un vero ecosistema, il nostro fondatore parla di Alibaba Economy. Io sono qui come ambasciatore di Alibaba in Italia per spiegare alle nostre imprese come affrontare questo mercato dalle infinite possibilità e come utilizzare bene le nostre piattaforme e i nostri servizi. La Cina non è dietro l'angolo. E' a 10 mila chilometri di distanza e bisogna andarci preparati. Il 25 ottobre 2015 è stato aperto proprio in Italia, a Milano, il primo ufficio internazionale di Alibaba con lo scopo di portare sempre più prodotti e brand occidentali in Cina e noi italiani abbiamo grandi qualità e marchi molto interessanti per il consumatore cinese, che per l'85% ha meno di 35 anni, è molto giovane, trendy, curioso, si informa molto e conosce la qualità dei nostri prodotti. Abbiamo un gruppo di una diecina di persone che spiegano alle imprese italiane come andare. Col governo italiano abbiamo fatto un accordo da cui è nata la società Marco Polo creata da Cremonini, Unicredit e Banca Intesa per aiutare le Pmi a raggiungere le nostre piattaforme. Abbiamo già a bordo grandissimi marchi, come Naserati, Alfa Romeo, Juventus, Lavazza, Illy e anche grandi casi di successo: due mesi fa Alfa Rome ha aperto il suo negozio virtuale su Alibaba e senza avere un concessionario fisico n Cina ha venduto 300 auto in 33 secondi: 10 Alfa Romeo al secondo. Abbiamo anche casi di successo tra piccole e medie imprese: Moleskine è uno di questi, come Chiara Ferragni, la giovane blogger di moda conosciuta in tutto il mondo, che ha aperto qualche mese fa il suo negozio virtualedi abbigliamento. Armani ha già tre negozi sulle nostre piattaforme. Noi siamo conosciuti nel mondo per le famose tre F: fashion (moda), food (cibo) e furniture (arredamento). Sulla moda siamo molto avanti. Il cibo è un discorso un po' più articolato, perchè bisogna abituare i cinesi ai nostri gusti. Sul vino stiamo crescendo, dopo l'accordo a Vinitaly tra l'allora presidente Renzi e Jack Ma, ma siamo ancora solo al 5% del mercato cinese. Quindi lo spazio di crescita è enorme: qualche giorno fa c'è stata la seconda edizione del Wine Festival su Alibaba e ben 120 cantine italiane hanno partecipato".