Economia

Calano consumi alimentari a casa, ma italiani di più a ristorante

 

Milano (askanews) - In Italia nel 2016 sono lievemente calati i consumi alimentari domestici, che tra il 2007 e il 2015 erano già scesi del 12%, mentre sono leggermente aumentati quelli fuori casa, cioè in bar e ristoranti, che valgono ormai il 35% della spesa delle famiglie per il cibo. Lo rileva l'ufficio studi della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, secondo il quale nell'anno passato sono 39 milioni gli italiani che hanno consumato pasti fuori dalle mura domestiche. Luciano Sbraga, direttore dell'ufficio studi Fipe."Si deve sicuramente a un cambiamento degli stili alimentari, dovuto non semplicemente alla bravura dei ristoratori: cambiano gli stili, si sta più fuori casa e c'è più occasione per consumare pasti fuori casa. Però c'è anche un'offerta cheintercetta queste aspirazioni e questi bisogni e quindi fa sì che ci sia convergenza tra domanda e offerta".Gli italiani che sono abituati a consumare fuori casa la prima colazione almeno tre o quattro volte alla settimana sono cinque milioni, altrettanti mangiano fuori a pranzo, mentre poco meno di due milioni hanno cenato fuori casa almeno tre volte alla settimana."La domanda c'è, è destinata ancora a crescere nei prossimi anni, purtoppo ci sono ancora problemi - ha aggiunto - dal lato delle imprese, dell'offerta, perché ne abbiamo ancora troppe e quando la competizione supera certe soglie non è più sana, rischia di distruggere valore anziché aumentarlo".Lo conferma l'elevata mortalità di bar e ristoranti, visto che in cinque anni il 48% dei locali è desinato ad abbassare lasaracinesca in attesa magari di un nuovo gestore.