Economia

Chiara Mio: quando si chiede credito la Sostenibilità paga

 

Milano, 25 ott. (askanews) - Sostenibilità e Credito: i due concetti hanno, in concreto, qualche punto in comune? Serve all'azienda essere corretta e virtuosa - e anche certificata - dal punto di vista della sostenibilità ambientale, economica e sociale per avere un vantaggio o un premio nelle sue relazioni di business? Insomma, nel rapporto con le bannche, per una azienda in cerca di un fido la sostenibilità paga?A quanti sostengono che sia giusto garantire automaticamente sconti alla azienda "targata" come "sostenibile" si contrappongono quelli che si affidano al mercato: sarà questo, nei fatti, a premiare poi comportamenti migliori."Ecco credo che gli incentivi aiutano; però non si deve forzare il meccanismo, altrimenti tutti si procurano una etichetta di "sostenibilità" e si vanifica questo premium price che viene dato - afferma Chiara Mio, presidente della Banca Popolare Friuladria - In sintesi: credo che comunque la sostenibilità paghi perché viene riconosciuta, ma non necessariamente chi ha il vestito più bello è più sostenibile".Chiara Mio, oltre a essere presidente Friuladria, è anche uno dei massimi esperti italiani in tema di sostenibilità.Non crede ai "bollini" o alle "patenti" che fregiano aziende virtuose "in astratto". Piuttosto vede nel lavoro delle banche una risorsa per fare emergere e stimolare in concreto comportamenti sostenibili.Sempre che le banche facciano bene il proprio mestiere."Se l'azienda è sostenibile, e lo è nei comportamenti, sicuramente non solo il rapporto con la banca è più fluido, ma anche ha delle condizioni diverse. Perché per la banca affidare un'azienda più sostenibile vuol dire rischiare di meno" ha detto nel corso di un colloquio con askanews a margine della X Green Globe Banking Conference .Il raccordo Sostenibilità e Credito per Mio dovrebbe essere nella natura stessa della relazione tra banca e impresa in carca di sostegno. Guardare ai parametri di sostenibilità è, o meglio, dovrebbe essere per l'istituto bancario una prassi naturale. "La banca - spiega il presidente di Friuladria - se fa bene il suo lavoro non guarda solo il bilancio. Il bilancio non parla degli impatti ambientali non parla dei danni eventuali fatti ai clienti o lungo la filiera. Però se queste cose accadono l'azienda ne ha un danno economico fortissimo, non solo reputazionale. Quindi la banca che fa bene il suo mestiere guarda anche ai fondamentali di Sostenibiltà, perché questo prima o poi genera valore".Maggiore attenzione ai fondamentali di Sostenibilità come chiave anche per ridurre il rischio bancario: in questa prospettiva, il presidente di Friuladria, sottolinea come alcuni disastri derivanti dall'eccesso di crediti incagliati avrebbero potuto essere meno gravosi se si fosse fatta più attenzione ai comportamenti che le aziende affidatarie avevano riguardo i tempi ambientali. "C'è una fetta significativa di non performing loans che derivano dal non aver filtrato bene, con gli occhiali giusti, le aziende affidatarie: si è concesso dei crediti secondo criteri non appropriati. Se li si fossero innestati dei criteri di sostenibilità economica ambientale e sociale ne avremmo molti di meno. Per esempio, non era tanto lungimirante agli inizi del 2000 affidare aziende che costruivano case e appartamenti senza nessuna attenzione all'energy saving, ai criteri di eco-sostenibilità. Aver fatto maggiore attenzione significherebbe oggi avere molte meno aziende con invenduto. Ovvero avrebbe significato obbligare le aziende a fare dei prodotti edilizi un po' più robusti".Ma le banche sono in grado di valutare il reale comportamento virtuoso e sostenibile dei clienti e delle imprese, ma poi lo vogliono davvero fare? Dopotutto han concesso fidi alle imprese che costruivano edifici poco green perché prevedevano comunque un profitto. "C'è stata l'inerzia del ' si è sempre fatto così. E' difficile cambiare e quando viene da decenni di successo comportandosi sempre nello stesso modo. E le banche erano sull'onda di un incremento inerziale che ha impedito di vedere ceh invece era il momento di cambiare - conclude Mio - E' un tema culturale sul quale le banche devono assolutamente correre ai ripari e alla svelta".luca.ferraiuolo@askanews.it