Economia

"Genitori, fate ai vostri figli una polizza vita"

 

Roma (askanews) - "Allocazione del risparmio finalizzato a medio termine da parte di risparmiatori medi e mediopiccoli; gestione del passaggio generazionale e poi lo scopo previdenziale: sono queste le finalità di una polizza vita" dice Andrea Battista, amministratore delegato di Eurovita, società d'assicurazione specializzata appunto nelle polizze vita, che sono assurte in queste settimane agli onori delle cronache per la vicenda della sindaca di Roma Virginia Raggi e del suo capo segreteria Salvatore Romeo che le aveva intestato una polizza. "Dal punto di vista del risparmiatore - prosegue Battista - le polizze vita sono proprio lo strumento che consente di attraversare meglio i momenti di instabilità e incertezza economico-finanziaria Soprattutto quelle a capitale garantito sono l'unico strumento che non soffre della volatilità di breve periodo, che viene assorbita dal bilancio della compagnia assicurativa. Dal punto di vista della previdenza, le polizze vita sono uno dei principali strumenti di allocazione del risparmio previdenziale. Hanno la caratteristica di offrire componenti a capitale garantito che si adeguano molto bene al basso profilo di rischio che tipicamente si associa al risparmio previdenziale. Per quel che concerne lo sviluppo, la previdenza integrativa è stata negli ultimi tempi poco al centro dell'attenzione, mentre in passato alla riforma pubblica restrittiva ha corrisposto una spinta verso quella privata. Ma dopo la riforma Fornero c'è stato addirittura un aumento della pressione fiscale, che non ha incentivato il rispermio previdenziale. Io credo che ci voglia anche un grosso salto culturale: storicamente, i genitori compravano la casa ai figli ma oggi, proprio perchè i giovani cominciano ad accumulare contributi previndenziali sempre più tardi, sarebbe un'ottima cosa che i genitori avviassero per i figli un piano pensione integrativa che è anche incentivato e che poi i figli porteranno avanti autonomamente quando diventeranno percettori di reddito e di risparmio. Infine, lo sviluppo degli strumenti di welfare aziendale previdenziale è strettamente collegato allo spazio che potrà avere la contrattazione aziendale, che oggi è limitata perchè non è diffusa in alcuni settori e in alcune categorie d'impresa, ma anche perchè lo spazio economico è quasi tutto assorbito dal contratto nazionale. Per far sì che il welfare assicurativo e previdenziale si sviluppi davvero è necessario, in un mondo di risorse scarse, fare più spazio al livello aziendale".