Economia

Guido Barilla: Italia lontana da gestione virtuosa filiera cibo

 

Milano (askanews) - Il cibo è all'origine di alcuni dei più grandi paradossi dei nostri tempi. A partire da quelle 1,3 miliardi di tonnellate di sprechi alimentari che basterebbero a sfamare quattro volte gli 800 milioni di persone denutrite sparse per il mondo. Se poi si pensa che a fronte di questi 800 milioni ci sono 2,1 miliardi di persone in sovrappeso o obese, è evidente che quando si parla di cibo urge considerarne gli impatti ambientali, le disuguaglianze tra Paesi, gli sprechi e i danni alla salute umana. Proprio con questi obiettivi è nato il Food sustainability index, l'indice voluto dalla Fondazione Barilla e realizzato da The Economist intelligence unit per misurare i Paesi, tra 25, più virtuosi nel produrre, distribuire e consumare cibo. Guido Barilla, presidente del Barilla center for food and nutrition: "La Francia e il Giappone sono premiati primi e secondi perchè loro sistema più virtuoso del nostro. L'Italia solo sesta perchè a fronte di una grande qualità palatale non siamo abbastanza bravi nella gestione completa della filiera".Se il nostro Paese ha ottime performance nella diversificazione in agricoltura e gestione dei consumi idrici e si è mossa con una legge per contrastare gli sprechi alimentari è ancora lontana da traguardi di virtuosità: "L'Italia deve fare un lungo percorso insieme ad altri Paesi perchè un terzo della produzione totale di cibo viene buttato e il nostro Paese non è dei più virtuosi nella gestione dei rifiuti alimentari".Oltretutto l'Italia esce sconfitta anche dalla sfida nutrizionale: noi siamo il terzo Paese per ipernutrizione e il secondo per sovrappeso e obesità nella fascia tra i 2 e i 18 anni. Un problema che riguarda anche altri Paesi come Emirati Arabi, Arabia Saudita e Stati Uniti. "Esiste un problema di ipernutrizione nel mondo, questa non è una questione di carattere estetico ma di salute ed economica perchè la cura delle persone con abitudini alimentari non appropriate è estremamente onerosa per i Paesi".L'appello dunque è alle istituzioni a prendere in mano il controllo dell'intera filiera del cibo dalla produzione agricola fino ai consumi: "Il legislatore deve provare a risolvere questi problemi insieme agli operatori competenti per dare delle risposte concrete su molti punti della filiera a partire da agricoltura sostenibile fino alle abitudini di consumo delle persone".