Economia

Italia-Vietnam, i due Paesi rafforzano le relazioni commerciali

 

Roma, 1 dic. (askanews) - "L'Italia è per i vietnamiti il Paese del bello e del buono, delle eccellenze. Sempre più made in Italy diventa per il vietnamita medio tutto ciò che è fatto con cura e resiste nel tempo. Il messaggio è 'venite, venite, venite'". L'ambasciatrice ad Hanoi, Cecilia Piccioni, chiede alle imprese italiane di investire in Vietnam e approfondire le opportunità commerciali e di investimento in un mercato con grandi potenzialità di crescita per le produzioni di eccellenza.La missione di sistema, la terza in Vietnam dopo quelle del 2008 e 2014, si è posta proprio questo obiettivo. Promossa dai ministeri dello Sviluppo economico e degli Esteri e organizzata da Confindustria, Abi e Agenzia Ice, la delegazione italiana, 130 persone rappresentative di 60 aziende, ha fatto tappa ad Hanoi e Ho Chi Minh City. Una tre giorni di workshop e incontri "B2B" focalizzata su settori come infrastrutture, energie rinnovabili e meccanica, allo scopo di individuare le possibilità di business in un Paese stabile, che cresce molto rapidamente, con una popolazione giovanile sensibile al richiamo del made in Italy e un tessuto produttivo fondato per il 96% da piccole e medie aziende.Guidata dal sottosegretario del Mise, Ivan Scalfarotto, la delegazione italiana è stata ricevuta dal primo ministro e da altri rappresentanti del governo vietnamita. "E' stata una missione estremamente importante e molto ambiziosa - dice - questo a segnalare l'interesse reciproco che c'è tra i due Paesi. Il made in Italy tira molto. Credo che questa missione imprenditoriale possa servire anche come trampolino per una crescita ulteriore della nostra collaborazione con questo Paese e con la regione nella quale si trova".Una regione, quella dell'Asean, di circa 600 milioni di persone, quasi 100 milioni solo in Vietnam, dove sono presenti 50 imprese italiane, che, come ricorda Licia Mattioli, vicepresidente per l'internazionalizzazione di Confindustria, esportano non solo prodotti, ma anche know how."Mi piace citarne una per tutte, la Piaggio, che è una best in class - afferma - direi che ci fa un po' da fiore all'occhiello perché rappresenta quella che è la buona manifattura italiana all'estero. Veniamo a portare non solo le nostre macchine, ma anche la formazione per lavorare su queste macchine e la formazione per migliorare le produzioni, uno dei progetti tipici del governo vietnamita". La missione, che è si è conclusa con la firma di due importanti accordi (uno nel settore del marmo e un secondo per la lotta a contrabbando e frodi commerciali), ha gettato le basi per future relazioni commerciali, che potranno ulteriormente crescere con l'entrata in vigore, a breve, dell'accordo di libero scambio tra Unione europea e Vietnam.