Economia

Le professioni: riforma fiscale e nuovo rapporto con cittadini

 

Milano (askanews) - "Obiettivo Futuro: Professioni, Politica e Istituzioni a confronto per la tutela del cittadino" è stato il tema del forum nazionale promosso all'Associazione Nazionale commercialisti. Nel corso dei lavori è emersa la necessità di chiedere una vera riforma fiscale, nonché l'impegno a costruire le basi per un nuovo rapporto cittadini-fisco. Il presidente dell'ANC, Marco Chuchel, ha richiamato la politica sul tema delle semplificazioni."Ci auguriamo - ha detto - che, passata questa tornata elettorale, si possa tornare effettivamente a parlare di semplificazione, di riorganizzazione del calendario fiscale, e quindi riprendere in mano quelli che sono i temi a noi cari, per le nostre professioni economico contabili, ma anche per tutti i cittadini".Al centro delle discussioni anche l'equo compenso per i professionisti, inserito nell'ultima versione del decreto fiscale. Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri."Si può dire che era ora: l'equo compenso è un traguardo di civiltà, lasciare come unico elemento regolatore quello della guerra dei prezzi vuol dire mandare al massacro tanti liberi professionisti".Pagliuca però ha anche colto l'occasione per parlare di fiscalità sulle casse di previdenza."Far pagare di fatto a dei pensionati il doppio delle tasse, perché sottoporre gli stessi soldi a una doppia tassazione, è veramente ingiusto. Secondo me i soldi dovrebbero essere presi da altre parti e non dagli enti previdenziali".Ai lavori ha preso parte anche Chiara Gribaudo, responsabile Lavoro del Partito Democratico, sostenitrice della norma sull'equo compenso per i professionisti."Abbiamo approvato questa norma proprio perché non capiamo il parere dell'Antitrust, considerato che non ho mai sentito un'opinione dell'Antitrust nei confronti dei professionisti under 40 che hanno redditi molto bassi e che non riescono nemmeno ad accedere alla possibilità di alcuni appalti. Forse bisognerebbe pensare al tema della concorrenza non solo da una posizione dominante, ma anche da un accesso vero".