Economia

Olio di palma, chimici e nutrizionisti: demonizzato senza senso

 

Milano, (askanews) - L'olio di palma non è il peggiore dei grassi alimentari per la nostra salute. Anzi, per dirla tutta, rischia di essere meglio di alcuni sostituti, nella maggior parte dei casi olio di girasole, a cui molti ricorrono quando sulle proprie confezioni annunciano "senza olio di palma". Tutto bene dunque? Non proprio, sul fronte della sostenibilità e della qualità molta strada c'è ancora da fare, anche se l'industria alimentare italiana si sta muovendo in questa direzione. A dipanare l'ingarbugliata matassa degli effetti sulla salute e sull'ambiente dell'olio di palma una tavola rotonda organizzata dall'Università di scienze gastronomiche di Pollenzo a Torino nell'ambito di Food Mood alla quale hanno partecipato chimici, tecnologi alimentari, nutrizionisti ed economisti. Abbiamo dunque chiesto a Michele Fino, responsabile della Ricerca dell'Unisg, se l'olio di palma può essere assolto almeno sul fronte nutrizionale."Da giurista le dico: o assolviamo il palma e tutti gli altri o li chiamiamo in correità tutti insieme perchè è stato chiarito che la composizione dei grassi vegetali è sempre la stessa con percentuali diverse dei singoli componenti. Non c'è l'olio con l'aureola e l'olio demoniaco".Dello stesso parere il chimico Dario Bressanini: "Non esiste la molecola di olio di palma come non esiste la molecola di olio di oliva. Tutti i grassi alimentari contengono gli stessi acidi grassi in proporzioni diverse. Ha poco senso additare un alimento complesso dandogli la colpa di alcune patologie quando poi le stesse molecole sono contenute in altri oli".Il problema semmai è la quantità che se ne consuma: "La quantità di grassi saturi che mangiamo per cui mangiare olio di girasole e poi una tavoletta di cioccolato non ci fa alcun bene", ha sottolineato Fino."Siamo in un momento storico - ha aggiunto Bressanini - in cui si cerca l'alimento colpevole e dall'altro lato i super cibi che ci fanno bene. Dal punto di vista scientifico è tutto abbastanza privo di senso. Queste campagne sono state alimentate dal punto di vista mediatico ma la cosa fondamentale è considerare la nostra alimentazione in un mese, in una settimana".La corsa da parte di molte aziende a bandire l'olio di palma dalle proprie produzioni è ormai avviata. Ma esiste un sostituto dell'olio di palma?"A oggi non ci sono evidenze che l'olio di palma sia tanto peggio di tanti suoi sostituti e ha tanti vantaggi. Il principale è quello dei grassi saturi: resistere alle ossidazioni mentre certi grassi monoinsaturi o polinsaturi, come olio di mais o girasole sono sì insaturi ma resistono meno alle ossidazioni e durante le ossidazioni possono formare sostanze non benefiche per il nostro corpo".L'olio di palma dunque viene assolto per quello che è, un grasso saturo di cui controllarne la quantità consumata, resta invece il nodo della sostenibilità ambientale e socio-economica: "Noi abbiamo un problema di sostenibilità di olio dalla palma - ha ammesso Fino - perchè l'80% dell'olio di palma viene venduto, prodotto e trasformato al di fuori di ogni attenzione per la sostenibilità ambientale. Ma dal momento che la commodities non è colpevole di nulla l'obiettivo non deve essere smettiamo con la coltivazione perchè vorrebbe dire sostituirla con altri prodotti e deforestare altrove per metterci il girasole per esempio o allargare quelle di soia che in massima parte è ogm".Un'ultima precisazione: l'olio di palma se non fosse chiaro non è un olio, nonostante il nome. E' un grasso saturo e in quanto tale è solido, più simile al burro nella realtà che non a un comune olio.