Economia

Pasta, in arrivo etichetta origine, ma a breve Ue cambierà regole

 

Milano, (askanews) - Dal 17 febbraio sugli scaffali dei nostri supermercati arriva l'etichetta trasparente della pasta, quella cioè che indicherà, sulle confezioni il Paese di coltivazione e molitura del grano duro. Un provvedimento sul quale l'Associazione italiana dei pastai, l'Aidepi, non aveva mancato di sollevare dubbi e critiche, e alla quale pure si sono adeguati tutti i produttori:"I pastifici sono già pronti - afferma Riccardo Felicetti, presidente di Aidepi - Si sono adeguati a questa normativa già da tempo, in effetti però ci vorranno alcuni giorni per trovare tutta la pasta con le indicazioni di origine della materia prima sugli scaffali visto che andranno ad esaurirsi le scorte che c'erano precedentemente".Ma questo provvedimento sembra che avrà vita breve. Perchè entro pochi mesi arriverà un regolamento della Comunità europea che renderà facoltativa e non più obbligatoria, per tutti i prodotti alimentari, l'indicazione in etichetta dell'origine della materia prima principale, nel caso della pasta il grano duro:"Noi ci siamo adeguati a questo regolamento che è nazionale ma sappiamo per certo che durante l'estate la Comunità europea promulgherà un nuovo decreto che riguarderà tutti i prodotti alimentari e la loro origine - spiega - e di conseguenza saremo necessariamente costretti ad adeguarci, rispettando la legge europea queste nuove etichette".In Italia, come conferma Felicetti, la pasta secca è prodotta con una percentuale di grano estero che oscilla tra il 35 e il 25%, in base a come è andata l'annata e alla produzione. Ma per il consumatore in tutto questo balletto normativo cosa cambia?"Per il consumatore non cambierà nulla, o molto poco perchè vedrà risolta la sua curiosità ma non per questo troverà dei prodotti qualitativamente migliori perchè l'origine del grano duro sicuramente non dichiara la qualità del prodotto perchè ogni materia prima, nazionale o estera, che usiamo ha caratteristiche di bontà sanità e tracciabilità che lo rendono il grano migliore del mondo", conclude Felicetti.