Economia

Sviluppo sostenibile, una sfida per governo, imprese e cittadini

 

Roma, (askanews) - Cambiare modello di sviluppo per cercare di risolvere problemi enormi, come la povertà, la disoccupazione, le disuguaglianze economiche, sociali e di genere, il degrado ambientale. Per fare questo, lo sviluppo sostenibile deve quindi entrare nelle decisioni politiche, ed essere protagonista della campagna elettorale 2018, nelle attività delle imprese, degli enti no profit e dei singoli cittadini.Per un impegno, non facile, che l'Italia ha assunto, insieme agli altri paesi del mondo, sottoscrivendo, il 25 settembre 2015, l'Agenda 2030 dell'Onu, redatta per evitare il collasso non solo ambientale, ma anche dei sistemi economici e sociali del pianeta. Diciassette gli obiettivi di sviluppo sostenibile concordati dai paesi dell Onu, al centro del confronto di uno degli eventi ("ITALIA 2030: Governo, imprese e società civile di fronte alla sfida dello sviluppo sostenibile") promossi dall'Asvis, l'Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in occasione della settimana europea della sostenibilità.Il portavoce dell'Asvis, ed ex ministro del Lavoro, Enrico Giovannini: "Questa settimana in Europa ci saranno più di 3000 eventi, questo è solo uno che come Asvis abbiamo promosso. Ci sono nuove idee, è vero, ma abbiamo bisogno di trasformarle in realtà per rendere questo mondo sostenibile. L'agenda che l'Italia ha sottoscritto è un'agenda universale, non riguarda quindi solamente le politiche ma anche le imprese e le persone".L'Asvis, organizzazione che riunisce oltre 100 dei piùimportanti soggetti dell economia e della società italiana, lancia quindi il tema dello sviluppo sostenibile sul tavolo del dibattito politico ed economico, chiedendo a Governo, imprese e società civile un impegno forte per raggiungere i 17 Obiettivi e i 169 Target dell Agenda 2030.E se il Governo nelle prossime settimane dovrà predisporre la Strategia italiana per lo Sviluppo Sostenibile, proprio dalle imprese sta intanto arrivando un primo esempio di come è possibile cambiare il modello di consumo e di produzione. Come conferma Marco Frey, presidente della fondazione Global Compact Italia:"Le imprese più lungimiranti da tempo si sono mosse su questa strada e negli ultimi 2 anni, via via che si definivano gli obiettivi di sviluppo sostenibile, li hanno fatti diventare parte delle loro strategie".Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in materia di sviluppo sostenibile declinato sul tema occupazione c'è però ancora molto da fare:"Lo sviluppo sostenibile richiede investimenti in pensiero, cambiamento, innovazione. Questo richiede un lavoro che va riconosciuto come tale, che sia di qualità, non sfruttamento, un lavoro che ha bisogno di formazione permanente, di capacità di integrarsi e di acquisire innovazione. In fondo, un lavoro che deve avere dentro di sè una crescita dell'istruzione e della capacità di integrarsi con ciò che cambia".A diffondere la cultura della sostenibilità sarà intanto chiamata Pubblicità progresso, con una campagna presentata proprio in occasione dell'evento Asvis svoltosi all'Accademia delle Belle Arti di Roma. Alberto Contri, presidente di Pubblicità Progresso:"Dopo 45 anni di vita Pubblicità progresso ha deciso di fare una campagna sulla sostenibilità, per il perseguimento della crescita felice. Ma come è possibile una crescita felice in un periodo di risorse decrescenti o mal distribuite? Applicando comportamenti positivi che ci permettono di vivere tutti al meglio con le risorse che ci sono".