Economia

Trasporto aereo, vettori: tariffe giù ma costi aeroporti salgono

 

Roma, (askanews) - Tariffe aeree che scendono a fronte di oneri aeroportuali che invece continuano a salire. E' l'Ibar a ribadire la dicotomia finora irrisolta del trasporto aereo in Italia. Dalla tribuna del TTG Incontri, la fiera riminese del B2B turistico, l'Ibar, l'associazione che rappresenta direttamente 55 Compagnie Aeree Italiane e straniere operanti in Italia e che come totale di Vettori associati supera le 100 unità tenendo conto delle compagnie iscritte attraverso le proprie rappresentanze commerciali presenti nel nostro Paese, lancia così la propria preoccupazione, supportata dai dati di un recente report della Iata, l'associazione mondiale dell'aviazione commerciale, sugli oneri aeroportuali degli scali italiani.La presidente Ibar, Araci Coimbra, che è anche general manager di Tap Portugal in Italia e Grecia:"Fino al 2019 incremento medio dei costi negli aeroporti italiani può crescere fino al 27%, questo mentre invece le compagnie aeree sono sotto pressione da parte del mercato per far scendere le tariffe. Tariffe che da un decennio scendono ininterrottamente mentre contemporaneamente i costi aeroportuali salgono. Questa è la preoccupazione dei vettori che possono operare in Italia, anche per le conseguenze in termini di posti di lavoro e di Pil che il mercato italiano va così a perdere".Un mercato peraltro dal valore decisamente importante, conferma Araci Coimbra:"Parliamo di circa 50 miliardi di dollari, per 600 mila posti di lavoro. E nell'ultimo anno abbiamo avuto una crescita intorno al 5%".Tornando ai costi aeroportuali, per Ibar uno dei percorsi da identificare è quello di un maggiore raggio di azione dei passaggi consultivi che portano poi alla stesura dei contratti di programma tra scali e operatori. In Italia peraltro al momento affidati a due diversi soggetti istituzionali: l'Enac per i grandi scali e l'Autorità dei Trasporti per il resto del sistema aeroportuale nazionale. Una dualità non sempre semplice da gestire, conclude la presidente dell'Ibar:"Non è semplice avere due autorità in Italia, quello che però chiediamo come associazione è che per i nuovi contratti la cosiddetta "Consultation" da parte degli stakeholder sia corretta e non solamente informativa, in primis a tutela dei passeggeri e degli utenti. Certo, sarebbe importante in tal senso guardare al modello di un'unica autorità indipendente. Abbiamo fatto comunque passi in avanti ma la strada è ancora lunga".