Economia

Welfare, Boidi (Vita UnipolSai): necessaria più integrazione

 

Roma, (askanews) - "Convegni come questo sono sicuramente una cartina di tornasole per misurare lo stato di mancanza o coperture non sufficienti che ha il nostro paese in termini di previdenza e di assistenza". Lo ha sottolineato Alberto Boidi, responsabile Vita UnipolSai, in occasione dei tavoli tecnici tra i principali stakeholder del settore sanitario, previdenziale e socio-assistenziale che si sono confrontati attivamente sulle opportunità derivanti da una maggiore integrazione tra welfare pubblico e intervento privato. L'iniziativa, organizzata dal Gruppo Unipol, rientra nel progetto "Welfare, Italia. Laboratorio per le nuove politiche sociali"."Noi come compagnia - ha aggiunto Boidi - abbiamo un obiettivo primario che è quello di occuparci dei bisogni dei nostri clienti e tra i bisogni dei nostri clienti l'assistenza o la previdenza sono bisogni fondamentali. Tra l'altro sono bisogni che in termini di prodotti legano e creano una partnership tra compagnia e cliente per tutta la vita perché la previdenza uno può cominciare a farsela da bambino e continuare ad avere coperture versando e poi avendo una rendita vitalizia per tutta la vita. E' fondamentale quindi un approccio integrato di welfare in cui anche l'assistenza abbia una componente molto importante. Per questo la nostra compagnia nel piano triennale ha deciso di inserire tutta una serie di componenti e di pacchetti previdenza/assistenza volti a favorire sia l'utilizzo di esperienze plurime che abbiamo. Avendo una società esperta come UniSalute, possiamo andare nel mondo della non autosufficienza a utilizzare tutta quella rete di servizi utile non solo a coprire e dare assistenza alle persone ma anche a fare economie di scala per poter arrivare al più grande numero possibile di aderenti e a una platea maggiore".