Politica

Brexit, May da Juncker fra minaccia sfiducia e richieste di voto

 

Londra, (askanews) - La premier britannica Theresa May va a Bruxelles per parlare con il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker dell'accordo negoziato sulla Brexit a caro prezzo con il suo governo, contro una rivolta interna degli oltranzisti che non vogliono fare alcuna concessione a Bruxelles.L'incontro avverrà alle 17:30, ha spiegato il portavoce della Commissione Margaritis Schinas. Il colloquio fa parte, ha spiegato Londra, dei negoziati tuttora in corso. Da Bruxelles intanto ieri è arrivato il primo via libera degli 'altri' 27 Paesi dell'Ue al divorzio con la Gran Bretagna. Domenica il summit Ue straordinario dovrà approvare l'accordo sulla Brexit e un testo sulle future relazioni con il Regno Unito.I veri problemi sono in patria, in un paese spaccato, dove la premier resta nel mirino di durissime critiche e sempre a rischio di un voto di sfiducia che potrebbe essere richiesto dal suo stesso partito conservatore.Due dei conservatori più radicali, Jacob Rees-Mogg e l'ex ministro per la Brexit David Davis, hanno suonato la carica spiegando che continua la raccolta delle lettere per la sfiducia. Secondo loro l'accordo sulla Brexit è troppo moscio, va rinegoziato; anche se non si sa come.Inoltre l'accordo dovrà essere sottoposto alla ratifica parlamentare ma contro voteranno sia gli oltranzisti conservatori, che gli anti Brexit; non è affatto sicuro che passi.E si attrezza sempre più anche il campo dei Remainers, quelli che vorrebbero restare nell'Ue. Due deputati, il laburista Chuka Umanna e la conservatrice Anna Soubry, si sono uniti per tornare a chiedere un secondo referendum.Ora, dice Umunna, la situazione in Parlamento è sotto gli occhi di tutti. E' chiaro che non c'è consenso attorno all'accordo negoziato dal Primo Ministro. Non vedo altra opzione che tornare a far parlare il popolo.