Politica

La Spagna torna alle urne il 26 giugno per cercare un governo

 

Roma, (askanews) - La Spagna andrà alle urne il prossimo 26 giugno: per la prima volta dal ritorno alla democrazia, il re Felipe VI ha dovuto sciogliere le Cortes, preso atto dell'impossibilità di formare un governo dopo il voto dello scorso dicembre. Torneranno a sfidarsi le quattro forze già protagoniste dell'impasse: le due formazioni di destra e centrodestra Partido Popular e Ciudadanos, i socialisti del Psoe e la sinistra di Podemos.A Madrid è palpabile la preoccupazione per le conseguenze di un'inedita instabilità politica che - anche se nessuno lo dice apertamente - fa riaffiorare i fantasmi della Seconda Repubblica che finì con la guerra civile. Così Patxi Lopez, presidente della Camera, ha cercato di spronare i deputati: "E' la prima volta che questo accade nell'epoca democratica, perché non siamo riusciti ad adempiere il mandato datoci dai cittadini di arrivare a un accordo di maggioranza sufficiente per formare un governo e spero che questi quattro mesi ci siano serviti per capire un po' di cose".Anche sulla stampa spagnola , i titoli mostrano il timore per le ricadute dell'instabilità, in un paese che ha sofferto negli ultimi anni di una pesantissima crisi economica, le cui conseguenze persistono tuttora. Ma le recriminazioni e lo scaricabarile fra i partiti restano all'ordine del giorno e il rebus spagnolo sembra difficile da risolvere: secondo i sondaggi, malgrado gli scandali di corruzione e l'immobilismo politico, il Partido Popular dell'attuale premier Mariano Rajoy resterebbe al primo posto col 29% delle intenzioni di voto, lo stesso risultato delle elezioni di dicembre. Ciudadanos, il nuovo partito liberale e centralista, sarebbe in crescita, al 17%. Insieme, arriverebbero vicini alla maggioranza assoluta ma senza raggiungerla, e con molti punti di conflitto fra loro. A sinistra il panorama è ancora più frammentato: i socialisti continuano la loro caduta libera calando dal 23 al 20%, mentre il nuovo partito di sinistra Podemos scende al 18%. Un'alleanza di Podemos con la sinistra "tradizionale" di Izquierda Unida, data in crescita al 6%, sarebbe significativa politicamente ma non aumenterebbe granché le scarse possibilità di formare un governo stabile a sinistra.