Politica

Parisi al centrodestra: fateci entrare nella coalizione

 

Roma (askanews) - "Abbiamo creato un partito nuovo con un forte radicamento territoriale. Nel centrodestra non c'è un programma così liberale, innovativo e contro la spesa pubblica come il nostro. Io sono stato il candidato sindaco del centrodestra a Milano e abbiamo lanciato in Sicilia la candidatura di Musumeci. La cultura liberale che vogliamo rappresentare è nel centrodestra e siamo molto meravigliati che il centrodestra non ci consideri: non so di che cosa abbiano paura. Eppure in questi anni il centrodestra ha perso 10 milioni di voti che sono andati verso l'astensione e i Cinquestelle. La stessa Forza Italia ha oggi nei sondaggi la metà dei voti che aveva". Lo afferma Stefano Parisi, segretario di Energie per l'Italia, che grazie all'apparentamento con Civici Innovatori si presenterà sicuramente alle elezioni senza dover raccogliere le firme, ma chiede di entrare nel centrodestra come "quinta gamba". "Bisogna sottolineare - dice ancora Parisi - che il centrodestra non ha già vinto le elezioni, deve ancora vincerle e se vuole essere autonomo per governare ha bisogno dei 51% dei seggi. Quindi ha bisogno di tutti: dovrebbe essere inclusivo, invece con noi non lo è, mentre lo è con alcuni esponenti della cosiddetta "quarta gamba" che hanno lavorato con la sinistra fino a pochi mesi fa. Per quel che riguarda i programmi, vorremmo che i cittadini tornassero ad avere fiducia nei politici e ci vuole un taglio nuovo, dobbiamo ricostruire dalle fondamenta le nostre istituzioni. Poi non dobbiamo redistribuire, ma aumentare la crescita e l'occupazione, che si fa con gli investimenti delle imprese. "Dobbiamo tutti lavorare di più e fare politiche completamente nuove per il Sud che per noi deve diventare un'area di vantaggio fiscale. In più vogliamo abolire i contratti di lavoro nazionali, per avere differenziali contributivi per aumentare la competitività delle imprese meridionali. Pensiamo che il debito sia il nostro vero problema e dobbiamo cominciare a ridurlo smettendo di generare deficit e facendo una grande operazione di cessione del patrimonio immobiliare pubblico per attaccare lo stock del debito. Si attacca l'Europa perchè non ci consente di fare deficit, ma il deficit è nostro e dei nostri figli. Per quel che riguarda i risultat elettorali, penso che il tragurdo del 3% sia alla nostra portata".