Politica

Siria, primo giorno di scuola nella città sottratta al Califfato

 

Manbij (askanews) - A Manbij, in Siria, è suonata la campanella del primo giorno di scuola. Dopo due anni e mezzo il cortile dell'istituto Bayram è tornato a riempirsi di vita. I bambini giocano, ignorando le tante scritte nere e bianche affisse dallo Stato Islamico. Dall'inizio del 2014 la città, non lontano dal confine con la Turchia, è finita sotto il dominio del Califfato che ha imposto la propria idea di istruzione. Niente matematica o geografia, solo corsi di religione."Per due anni e mezzo non c'è stata scuola - racconta un insegnante - come potete vedere alcuni studenti ricordano a malapena le lettere del proprio nome. Ora che, grazie a dio, le scuole hanno riaperto stiamo cercando di recuperare cosa hanno perso gli studenti"I jihadisti hanno chiuso centinaia di scuole a Manbij e dintorni, lasciando circa 78mila bambini senza istruzione."E' stato doloroso vedere bambini che tentavano di imparare un mestiere - racconta un altro insegnante - o altri bighellonare per strada calciando palloni perché non avevano niente da fare. Naturalmente ora questi bambini non sanno nulla".La città è stata liberata ad agosto. Finalmente per i più fortunati è arrivato un primo giorno di scuola, mai atteso tanto come questa volta. "Sono davvero contenta. Stavamo aspettando con eccitazione che ricominciasse la scuola", racconta Ghefran."Mi è mancata tanto la classe - ricorda Rana - Quando i ragazzi del Daesh sono arrivati, dopo due o tre giorni ho smesso di studiare". Delle 390 scuole dell'area di Mambij 192 saranno riaperte, mentre 59 devono essere ristrutturate. Le altre sono ancora in mano al Califfato.(immagini Afp)