Politica

Violi (M5S): noi poco conosciuti, nostra forza è chiarezza idee

 

Milano, (askanews) - Sanità, infrastrutture, qualità, ambiente. Dario Violi, candidato del Movimento 5 Stelle alla presidenza della Regione Lombardia, spiega ad Askanews i punti di forza e di debolezza del suo partito e i primi provvedimenti che adotterebbe in caso di vittoria alle elezioni del 4 marzo. "Sicuramente l'abolizione della delibera sulla cronicità, dobbiamo dare centralità ai territori e ai medici che operano sul territorio e non far diventare le persone croniche, fragili, un business da portare al mercato privato della sanità. Un intervento sulle infrastrutture, quindi andrei subito in Europa a chiedere i finanziamenti per rinnovare le nostre ferrovie insieme a Rfi, per renderle moderne e attrattive e abbattere l'inquinamento dell'aria".Su quali elementi punta il Movimento 5 Stelle per ottenere un buon risultato alle elezioni?"Un punto di forza è la freschezza delle idee, la chiarezza, il fatto di non dover mediare tra sette liste su ogni scelta. Ma ha idee chiare e un gruppo compatto e quindi può andare avanti a realizzare quello che promette: non promette cose che non realizzerà mai. Il punto di debolezza è sicuramente la difficoltà ad essere riconosciuti come una forza di governo e la scarsa conoscenza che c'è nei nostri confronti".E un eventuale governo nazionale di larghe intese, avrebbe conseguenze in Regione?"Non avrebbe alcun tipo di conseguenze, visto che in Lombardia esiste un sistema elettorale presidenziale"."Continuiamo sia in maggioranza sia in opposizione a portare avanti con convinzione le nostre idee e continueremo a votare le idee degli altri che riteniamo utili per migliorare la vita dei cittadini e continueremo a batterci per ostacolare qualunque tentativo di favori a gruppi di interesse privato".Per Violi, la giunta regionale uscente a guida leghista ha deluso. "Ci sono state tante promesse non realizzate. Penso al bollo auto, che doveva essere azzerato, e che i lombardi oggi pagano ancora, al ticket sanitario che doveva essere azzerato. A tante promesse sulle startup, al sostegno ai giovani, al sostegno alla montagna che si è vista tagliare l'ottanta per cento dei fondi stanziati precedentemente. La giunta Maroni ha fallito su tutta la linea, ha mancato a quasi tutte le promesse fatte in campagna elettorale, capisco anche perché Maroni se la sia data a gambe".