Spettacoli

"Adesso tocca a me": Bocci è Borsellino, con paura e coraggio

 

Roma, (askanews) - E' un Paolo Borsellino addolorato, determinato e pienamente cosciente del proprio destino quello interpretato da Cesare Bocci nella docu-fiction "Adesso tocca a me", in onda il 19 luglio su Rai1 in occasione dei 25 anni della strage di via D'Amelio. La docu-fiction diretta da Francesco Miccichè ripercorre i 57 giorni vissuti dal magistrato dopo la strage di Capaci, tra filmati d'archivio, interviste a protagonisti dell'epoca, dall'unico agente sopravvissuto alla strage, Antonio Vullo, ai familiari, e ricostruzioni con attori protagonisti."Veder morire così il suo più grande amico, la sua donna, che era anche una grande amica di Borsellino, l'aveva veramente segnato profondamente nel dolore e nella perdita. In un'intervista lui dice 'Io ho trovato la forza di andare avanti proprio per la memoria del mio grande amico Falcone', e l'intervistatore gli fa 'Ma lei ha paura?, e lui dice: 'Certo, che ho paura, però l'importante è avere accanto alla paura una buona dose di coraggio".Secondo "Adesso tocca a me" Borsellino capì ad un certo punto che non gli avrebbero permesso di andare avanti con le sue indagini. "Si sentiva una grande responsabilità sulle sue spalle, quella di andare avanti e purtroppo l'atto finale ce l'ha fatto diventare un eroe. Questi uomini dovrebbero essere lodati prima di diventare eroi".A 25 anni di distanza dalle stragi, però, secondo Bocci, si può dire che Falcone e Borsellino non sono morti invano. "Da lì poi è nato, dai grandi movimenti di piazza, dallo stringersi attorno per il dolore, per il senso di perdita, sono nate tantissime associazioni che ancora oggi si contrappongono alla mafia e hanno ridato dignità a un popolo, quello siciliano, e a tutta l'Italia, che doveva riacquistare. Perché non siamo un popolo suddito della mafia, anzi, assolutamente no".