Spettacoli

Cesare Cremonini: ho imparato ad essere uomo prima che artista

 

Milano (askanews) - Il nuovo album di inediti di Cesare Cremonini "Possibili scenari" è il risultato di due anni di lavoro "incessante" per produrre un disco "speciale e importante", come lo ha descritto lui stesso. Anticipato dal singolo "Poetica", il disco nasce dall'esperienza di 18 anni di attività solista e dalla volontà di mettersi in gioco: sfida vinta, data l'accoglienza positiva: "Sai quando ti lanci dal palco e atterri sulla gente, mi è successa la stessa cosa: sono stato accolto, sai come nella canzone di Dylan 'Shelter from the storm', ho bussato e mi è stata aperta la porta e offerto un piatto caldo e un letto dove riposare. l'uscita di Poetica è stato un bel momento che mi ha riempito il cuore" ha detto Cremonini ad askanews.L'idea era "di fare un disco influente era un desiderio molto forte" ha raccontato Cremonini, che dopo aver finito il tour impegnativo due anni fa ha avuto un attacco di panico e ha preso una pausa. Poi il film "Love and mercy", biografia di Brian Wilson, l'ha ispirato. "Ho detto voglio morire per un disco, io scherzavo ma ci sono andato vicino. Ho fatto un percorso molto profondo dentro di me per arrivare alla fine di questo disco, non tanto per scrivere canzoni che ho fatto con Davide Petrella, che mi ha alleggerito il lavoro molto corposo che ho preso sulle spalle, ma per avere alzato l'asticella ed essermi tuffato da là. Più salti dall'alto e più hai paura, e questo album mi ha insegnato molto in queston senso: essere un uomo nei confronti del tuo lavoro prima che un artista alla ricerca del successo è qualcosa che non dimenticherà perchè mi è arrivato in cambio qualcosa che non mi aspettavo, un riconoscimento da parte di pubblico e critica che per uno come me che ha vissuto molti anni da outsider è importante".Nell'album il mondo in cui viviamo e cosa accade entra in modoimportante, in particolare in "Kashmir Kashmir" che inizia con le parole 'figlio di un mujaheddin'. "Ogni parola contiene altre parole, riflessioni e quella presa dalla tv e messa su un foglio conteneva questa storia, quella di un ragazzo che fugge dal Kashmir, figlio di un combattente islamico, si trova a vivere l'Occidente di oggi e scopre che difende dei valori che sembrano smarriti in realtà".Il lavoro di Cesare Cremonini prosegue negli stadi a giugno: il 15 a Lignano, il 20 a Milano, il 23 a Roma e il 26 a Bologna. "E' il sogno della mia vita e spero sia un punto di partenza. Non è nelle intenzioni far diventare San Siro un unicum per dire che sono figo".