Spettacoli

"L'arte della fuga", i fratelli di Cauvin al bivio, ora in Italia

 

Roma (askanews) - Sono tre fratelli in una fase di transizione della loro vita, alle prese con l'amore e con la ricerca di una nuova felicità, i protagonisti de "L'arte della fuga", la commedia del regista Brice Cauvin che dopo aver avuto un grande successo in Francia arriva in Italia dal 31 maggio. Antoine, interpretato da Laurent Lafitte, è gay, ha un legame stabile ma pensa ad un'altra persona, Louis, impersonato da Nicolas Bedos, è innamorato di una donna ma sta per sposarsi con un'altra, Gérard, Benjamin Biolay, è stato lasciato dalla moglie e si lascia vivere. E nelle loro vite interferiscono due genitori un po' invedenti.Tre uomini in fuga, come dice il titolo del film, tratto dal romanzo di Stephen McCauley, e come spiega il regista: "E' prima di tutto l'arte della fuga di Bach, mi piaceva molto quest'idea: il film è costruito un po' come uno spartito musicale. Poi i personaggi, nella realtà, fuggono dalle loro responsabilità. E poi il film racconta personaggi che cercano di fuggire da questa famiglia. Non c'è niente di più assurdo che il funzionamento di una famiglia, perché si basa su basi affettive, non logiche, razionali come in un'azienda, in un hotel.. E questo mi interessa molto".Tutti e tre riescono a dare una nuova direzione alla loro vita, anche grazie anche alla presenza di una stravagante donna, interpretata dalla magnifica Agnès Jaoui. "Una delle chiavi che ho trovato anche io nella vita è che è meglio avere dei rimorsi che dei rimpianti: è meglio agire che non agire, è meglio sbagliare che non agire. Penso che la vita sia più facile così. Ed è il personaggio di Agnès Jaoui che instilla in questa famiglia, come fa nella società in cui lavora, cerca di mettere ordine. E Antoine è il messaggero di quest'ordine".Le debolezze e le sfumature dei personaggi creano grande empatia con chi guarda il film. "Mi piacciono i personaggi pieni di contraddizioni, questo li rende reali. Ognuno è portatore di quest'idea, io dirigo sempre in maniera contraddittoria. Dò una indicazione agli attori, e a volte gliene dò una contraria. Loro mi dicono 'ma mi avevi detto il contrario!' E io dico: bisogna aggiungere nella recitazione. Penso che la verità si trovi sempre in una sorta di contraddizione".