Spettacoli

Martone: Capri simbolo del mondo senza muri. Bisogna confrontarsi

 

Roma (askanews) - E' un film ambientato nel passato, su un'isola, che ha però un messaggio molto attuale "Capri-Revolution" di Mario Martone, in concorso alla Mostra di Venezia e nei cinema italiani il 13 dicembre. Siamo nel 1914 e l'Italia sta per entrare in guerra quando una comune di giovani nordeuropei si stabilisce sull'isola di Capri per portare avanti la propria ricerca artistica. Una comunità che incuriosisce e attrae la giovane isolana Lucia, interpretata da Marianna Fontana. Il regista ha spiegato: "Progresso e natura sono proprio i temi che questi giovani all'inizio del Novecento, tra Capri e in Svizzera, a Monte Verità, si ponevano, e sono i temi che credo siamo i nostri temi, perché appunto: che cosa è il progresso? E cosa il progresso sta portando alle nostre vite, a quello che noi viviamo, la nostra eventuale felicità o infelicità... Capri in questo caso, quindi un'isola, è una metafora del mondo, il mondo stesso è un'isola. E come su un'isola le persone anche se sono diverse e anche se hanno idee diverse in qualche modo devono trovare una forma di relazione e di confronto, lo stesso accade a noi. E' inutile illudersi che chiudendo, tirando su muri, separando, si possa evitare il confronto. E quella protagonista, una giovane donna, una capraia, di vent'anni, analfabeta, che viene da un mondo chiuso ma che ha la forza e la spinta ad aprirsi, per me è il senso profondo di quello che si può fare. Cioè confrontarsi, non avere paura".