Spettacoli

Maurizio Mattioli si racconta a teatro: Dal Zebrotto a Califano

 

Roma, (askanews) - Sul palco del Teatro Tirso de Molina (Piazza Buenos Aires) a Roma, Maurizio Mattioli ripercorre la sua esilarante biografia in "Ancora era ora!" (dal 19 al 30 aprile)."'Era ora' perché quando con Stefano (Reali) eravamo già grandini, lo abbiamo fatto tre anni fa al (Teatro) Golden, tutti a dirmi famo uno spettacolo tuo e allora 'Era ora' che lo facevi, era ora che arrivavi, dato che questa è una ripresa, la facciamo dall'amico Mellini (Achille) al Tirso allora 'Ancora era ora', ancora è quella roba lì, un po' meglio, un po' più, no per carità, non meglio, la qualità è quella, arricchito magari da quello che è successo in questi ultimi tre anni era 'Ancora era ora'" spiega Mattioli.Sul palco con l'attore romano, c'è il regista Stefano Reali al pianoforte, che guida altri noti jazzisti (Dario Rosciglione al contrabbasso, Gegé Munari alla batteria, Gianni Oddi al sax e clarinetto). Aneddoti di vita intervallati dalla personale interpretazione di brani dell'amato Califano, di Trovajoli o Francesco de Gregori: "Io canto, vengo dal musical, non sono un cantante professionista, ma mi piace cantare, credo di essere un discreto interprete".Si parte dal bar sotto la casa d'infanzia di Mattioli: "Il bar del Pino è un bar che sta ancora a Montemario in via Cherubini al numero 2 se non sbaglio. Io abitavo al 25, quindi poco più su, piazza Guadalupe, la piazza che mi ha visto crescere, dove fiorivano tanti personaggi borgatari e non;c'è il Zebrotto, c'è er Negro, l'Americano, er Patata, il Caciotta, come in tutte le borgate. C'è sempre qualcuno di questi in tutte le borgate romane.""A senti un po' Alfredo, Askanews, mi raccomando a voi: dal 19 al 30 aprile al Teatro tirso de Molina ancora era ora, Maurizio Mattioli con Stefano Reali e altri tre amici e... evviva"