Spettacoli

Sanremo, Rocco Hunt e la sua rivoluzione: un monito generazionale

 

Sanremo (askanews) - La rivoluzione parte da Salerno e passa da Sanremo e porta la firma di Rocco Hunt, il giovane rapper campano che ha sbaragliato tutti sul palco dell'Ariston nel 2015, trionfando nella sezione giovani e che anche in quest'edizione del Festival, durante l'esecuzione del suo brano "Wake up", ha fatto registrare il picco di ascolti durante la prima serata."Il mio brano - ha detto il cantante ai microfoni di askanews - è un brano sociale che vuole essere da monito per la mia generazione, per me stesso, per i miei amici ad un risveglio collettivo, generale, per far sì che almeno le coscienze si risveglino nei confronti di questo sistema che si è un po' dimenticato di noi"."Io nel brano parlo di rivoluzione però alla fine è a sfondo ironico perché dico 'adesso siamo tutti dietro le tastiere, chi la dovrebbe fare'? E quindi c'è ironia dietro un problema chiaro ed evidente. È chiaro che il problema italiano è ben radicato e quindi è difficile da alleviare, e quindi magari la rivoluzione è l'unico problema".Il 4 marzo 2016 uscirà il re-packaging del suo album "Signor Hunt" che, oltre ai vecchi successi, conterrà anche i brani "Wake up" e la cover di "Tu vuò fa l'americano" di Renato Carosone che Rocco Hunt ha portato anche a Sanremo."Volevo omaggiare fortemente la storia della musica napoletana - ha concluso - e quindi portare un pezzo di Carosone, per me non c'è occasione migliore del Festival di Sanremo per avverare questo sogno e dimostrare che la musica napoletana è famosa e forte in tutto il mondo e cantata da un ragazzo di 21 anni come me è la prova vivente che la musica è immortale".A fine aprile al via anche il tour ufficiale con il quale Rocco Hunt portarà la sua "rivoluzione" sui palchi di tutta Italia.