Spettacoli

"Sarah & Salem", a Gerusalemme anche la passione diventa politica

 

Roma (askanews) - La passione tra un uomo e una donna diventa un affare politico nel film del regista palestinese Muayad Alayan "Sarah & Saleem", nei cinema dal 24 aprile. Siamo a Gerusalemme, una città dove il confine tra privato e pubblico è molto labile, dove un tradimento compiuto da una donna israeliana e un uomo palestinese, quando viene scoperto, non travolge solo i protagonisti, ma i familiari, la comunità, l'esercito, i servizi segreti.Il regista del film, che sta raccogliendo premi in molti festival, da Rotterdam a Seattle, spiega:"Il primo lavoro che ho fatto per aiutare la mia famiglia è stato a Gerusalemme ovest, quando avevo 14-15 anni. E' stato lì che ho visto per la prima volta questo tipo di relazioni tra ebrei e palestinesi. Rapporti nascosti, in zone buie, nelle zone d'ombra della città. La mia impressione è stata che queste persone giocavano veramente con il fuoco, le cose potevano precipitare all'improvviso per loro, soprattutto per i palestinesi, naturalmente".Gerusalemme, nel film, diventa un luogo claustrofobico, nonostante gli spazi e la luce. "Se vivi a Gerusalemme, sia da una parte che dall'altra, sei controllato 24 ore al giorno: si osserva se il tuo comportamento rispetta alle regole religiose, ma anche politiche e sociali, e poi c'è il controllo della polizia. In ogni angolo della città sei guardato e ascoltato, e con il film mostro quanto questo, di fatto, colpisca la libertà di tutti".I quattro protagonisti del film, quando il sistema porta alla luce ciò che era nascosto, vengono travolti e reagiscono in maniera diversa. "Una delle grandi domande che pongo con il film è: quando sei travolto da una cosa che mette a rischio la tua normalità, ma anche la tua comfort-zone, come ti comporti? Agisci in maniera egoista o mantieni la tua umanità? Quando vivi in un posto in cui qualsiasi azione tu compia viene giudicata, è molto più probabile che tu scelga di girare le spalle al prossimo".