Terremoto, Realacci: "Ecobonus strutturale anche per ospedali e scuole"

Di Giuseppe Vatinno

Ermete Realacci è un ecologista, già Presidente di Legambiente e attualmente è il Presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati

D: Ermete, come è possibile che nel recente terremoto nell’Alto Lazio e Umbria si sbricioli una scuola e venga giù un campanile da poco messi a “norma” anti – sismica? Gli italiani non capiscono…

R: Il motivo tecnico non lo so però occorre fare molta attenzione alla qualità dei lavori. La magistratura sta indagando…

D: L’Italia è un Paese molto particolare per la sua conformazione geologica e la sua posizione all’incrocio della placca euro-asiatica e africana che sono in moto relativo. Cosa stiamo facendo per proteggerla?

R: Si sono fatte delle cose; ad esempio, per il dissesto idrogeologico, la creazione di “Italia Sicura” che raccoglie fondi e competenze. Molto comunque c’è ancora da fare.

D: Ma che interventi vedi più specificatamente?

R: Pere quanto riguarda i privati c’è l’Ecobonus che ora viene approvato a tempo, ma che stiamo cercando di rendere strutturale. Ma questa è una misura che riguarda i privati; intanto lo Stato si dovrebbe occupare di mettere in sicurezza gli edifici pubblici come scuole, ospedali, caserme.

D: Quindi proporrai la misura degli Ecobonus in forma strutturale nella prossima legge di stabilità?

R: Sì. L’idea è questa. Io avevo provato a farlo anche lo scorso anno ma non è passata. Quest’anno ci riproviamo.

D: Ma non si potrebbe lanciare l’idea di un impegno più specifico, più mirato proprio sulla prevenzione sismica sugli edifici pubblici (tanto per cominciare) visto che l’Italia è un Paese che subisce purtroppo in maniera ricorrente queste catastrofi?

R: È una buona idea; magari cercando di fare ricorso anche ai Fondi Europei. Infatti questo problema ce lo abbiamo ce l’ha solo l’Italia e la Grecia e se entrerà la Turchia. Certo agli altri Paesi, tipo la Germania, non interessa molto un discorso di questo tipo. Occorre che facciamo sentire la nostra voce in Europa in tal senso.

D: Un serio Piano Nazionale Antisismico ha bisogno di almeno 20 anni per essere completato. È un piano strutturale a lungo termine. Non pensi che ci sarebbe bisogno di un “patto” tra le forze politiche in maniera da rendere persistente l’impegno in questo senso?

R: Sì. Occorre pe progetti di questo tipo una visione lungimirante che vada al di là delle divisioni politiche. Del resto tutte le decisioni importanti in Commissione Ambiente sono passate praticamente all’unanimità nel passato. Non basta la volontà ma, come diceva Diderot: “Il bene bisogna farlo bene”.

D: Quindi proponi che l’Italia si attivi specificatamente nella Ue in questo senso?

R: Sì. Occorre cercare di attirare l’attenzione degli altri Stati su questo problema che per noi e la Grecia e fondamentale affrontare con adeguate risorse economiche che ci permettano di affrontare e sostenere economicamente un progetto di così lungo periodo.

D: Che ne pensi della nostra Protezione Civile? La cosiddetta “macchina dei soccorsi” pare funzionare bene anche questa volta.

R: Noi abbiamo una grande Protezione Civile con cui si rende del tutto manifesta e fisicamente concreta la presenza dello Stato. Poi gli italiani in queste situazioni mostrano un incredibile spirito di comunità e generosità. Proprio dall’ unione tra Stato e cittadini possiamo trarre la forza per affrontare con successo queste situazioni drammatiche.