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Economia
Pensioni, taglio sino al 15% per APE. Riforma pensioni news 9 settembre

Pensioni, taglio sino al 15% per APE. Riforma pensioni 2016 le news del 9 settembre
 

Riduzioni sostenute per chi sceglierà l'Anticipo pensionistico a cui il Governo sta lavorando per consentire, dal 2017, a chi ha raggiunto almeno i 63 anni di età di andare in anticipo in pensione. Lo riporta Pensioni Oggi secondo cui i dettagli dell'operazione non sono ancora noti in via ufficiale ma è possibile ricostruire lo schema generale del progetto partendo dalle indicazioni fornite ai sindacati dal Sottosegretario Tommaso Nannicini nel corso degli ultimi mesi di confronto.

"L'operazione coinvolgerà i lavoratori uomini dipendenti ed autonomi (e le lavoratrici del pubblico impiego) in possesso di 63 anni di età; 62 anni le donne dipendenti del settore privato; 62 anni e 6 mesi le lavoratrici autonome o parasubordinate a partire dal 1° gennaio 2017. E sarà fatta con prestiti da parte di banche e assicurazioni attraverso l'Inps, che dovranno poi essere restituiti a rate dagli interessati", prosegue Pensioni Oggi. Il meccanismo studiato dal Governo? "A differenza delle altre proposte elaborate da Inps e da diversi gruppi politici, si basa, infatti, su un prestito che deve essere restituito una volta raggiunta l'età pensionabile attraverso un prelievo sulla rata della pensione, applicato direttamente dall'Inps, per i successivi venti anni. Sino al completo rimborso del capitale e degli interessi alle banche che hanno fornito la "provvista" per l'anticipo".


PENSIONI, TAGLIO APE. LE PREVISIONI


Il taglio del 5% l’anno può trasformarsi in una riduzione complessiva del 15% sull’assegno. Con punte del 18% considerando gli importi netti, in realtà variabili a seconda dei casi per il meccanismo delle addizionali locali.


Pensioni: Poletti, troveremo le risorse nel nostro bilancio
 

"Le risorse per le riforme annunciate ieri da Renzi le troveremo nel bilancio del nostro Paese perche' noi abbiamo gia' in maniere molto impegnativa fatto le nostre scelte": lo ha detto il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti a Catania. "Abbiamo fatto le riforme che c'eravamo impegnati a fare, da quella del lavoro e tutte le altre, che ci ha dato un tasso di credibilita' nei confronti dell'Europa certamente nuovo e diverso rispetto al passato e ci ha consentito di chiedere all'Europa di usare meglio e di piu' le nostre risorse in una logica che non puo' essere quella dell'austerita', ma quella della crescita. Per altro avendo noi un'opinione molto chiara che il nostro premier ha fortemente sostenuto che parlano di grande gelata dell'economia mondiale". "Questo e' un problema diffuso - ha proseguito Poletti - e abbiamo bisogno di spingere la crescita e fare tutte le politiche necessarie. Pensiamo di avere fatto buone politiche di bilancio, i conti li abbiamo tenuti sotto controllo e il nostro debito non e' aumentato. Noi stiamo facendo anche la parte di controllo della finanza pubblica e insieme a questo vogliamo fare investimenti"

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