La questione delle penali delle slot è balzata agli onori della cronaca nel 2007, per il primo conteggio delle penali che effettuò la Corte dei Conti. La cifra contestata all'epoca dalla Procura era di 98 miliardi di euro, che poi la Corte abbassò a 90 miliardi. Si trattava comunque della somma più alta mai contestata in Italia. Da allora sulla vicenda sono intervenuti anche il Parlamento - che ha approvato la cd "risoluzione Nannicini" - e il TAR. Con la risoluzione (26 luglio 2007) il Governo venne chiamato a rivedere le convenzioni di concessione, e in particolare perché l'applicazione delle penali venisse disposta "nel rispetto, tra gli altri, dei principi di ragionevolezza e proporzionalità". Di simile avviso il TAR che, con una serie di sentenze dell'aprile 2008, annullò il conteggio della Corte dei Conti. Il Giudice Amministrativo sostenne - tra le altre cose - che lo scopo di una penale fosse allo stesso tempo di liquidare in via preventiva il danno arrecato, e di riequilibrare un contratto. Il TAR scrisse infatti che una penale non possa andare "oltre determinati limiti d'equilibrio del rapporto concessorio riferiti all'oggetto e al valore di questo". Di qui, come detto, la decisione dell'Aams di procedere alla revisione delle convenzioni, i nuovi accordi vennero firmati nel maggio 2008.
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