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Ascolti Tv, Rai: guerra di numeri. Al Festival non erano 600 ma 800

Il caso dei dirigenti Rai al Festival di Sanremo lanciato da Affariitaliani.it continua a tenere banco. In Rai, la guerra di numeri sulle trasferte al Festival di Sanremo prosegue senza sosta. Il mistero del pattuglione dei dirigenti Rai presenti all'ultimo Festival di Sanremo è destinato a restare tale ancora a lungo. Per dare una spiegazione ufficiale, ai piani alti di viale Mazzini si aspetta il consuntivo delle spese, che non arriverà prima di un mese. Al collegio dei sindaci, che ha chiesto ufficialmente lumi al capo azienda Fabrizio Salini, il 21 febbraio saranno consegnate solo le stime. "Il personale in trasferta (compresi i dirigenti) risulta rigorosamente coerente con il numero di produzioni realizzate. Così come le spese", anticipano in Rai. La guerra dei numeri continua. Quanti erano stati lo scorso anno? Secondo dati non ufficiali, circa 48. Quest'anno a giudicare dalle prime file erano molti di più.


Ogni anno è una storia che si ripete. Il trasferimento della mega truppa Rai a Sanremo. Compresi dirigenti con collaboratori e familiari al seguito. Quest’anno - scrive Il Fatto Quotidiano - la cifra raggiunta è di 634 persone, per quanto riguarda gli interni Rai, più circa 200 collaboratori, che lavorano alla kermesse pur non essendo assunti dalla tv di Stato. Oltre 800 persone, dunque. In gran parte si tratta di soggetti che ne hanno titolo e sono lì per lavorare, ma ci sono anche quelli che vanno lì per esserci e godersi lo show dal vivo invece che dal divano di casa. La vicenda non è solo chiacchiericcio: c’è stata un’interrogazione parlamentare del deputato del Pd Michele Bordo e una richiesta di chiarimenti all’ad Fabrizio Salini da parte dei consiglieri Rita Borioni e Riccardo Laganà. Per questo, “in conseguenza di queste segnalazioni”, ora sta indagando il Collegio Sindacale della Rai, che dovrà riferire anche al Tesoro, ovvero a Roberto Gualtieri. C’è stato uno spreco di risorse, tra posti gratis assegnati in teatro (i biglietti vanno da 150 a 650 euro), hotel e trasferimenti pagati, tanto da poter configurare un danno erariale? Ele presenze, che di solito sono alte, quest’anno lo sono state un po’ di più. Con le prime file assegnate a dirigenti e personaggi Rai che, a occhio nudo, hanno provocato una sorta di “effet - to nomenklatura”. Tipo poC A R ROZ Z ON I Truppa Rai a Sanremo, non erano 600 ma 800 Oltre ai dipendenti e ai dirigenti in vetrina, anche 200 collaboratori al lav o ro litburo del comitato centrale. Salini e Stefano Coletta, per esempio, non si sono persi una serata, sempre in prima fila. E poi Antonio Marano, Alberto Matassino, Marcello Ciannamea, Monica Maggioni e molti altri dirigenti. Su di loro nulla da dire, ma viene fatto notare che negli anni passati la “governance” Rai partiva dalla quarta fila, lasciando i primi posti a vip e artisti. “Quest’anno si è scaduto nell’effetto burino, tutti lì a farsi vedere”, fa notare qualcuno. Di alcuni nomi, poi, non si è compresa la presenza. Lo staff del presidente Marcello Foa, per esempio, era composto da ben 4 persone: il presidente e sua moglie erano accompagnati da Marco Ventura, Pierpaolo Cotone, Margherita Ghinassi e Fenesia Calluso. Altre presenze che hanno creato curiosità sono quelle del direttore di Rai Parlamento Antonio Preziosi, la direttrice dell’audit Elisabetta Gandini, il corrispondente da Bruxelles Alberto Romagnoli. C’erano pure alcuni addetti al servizio immobiliare di Viale Mazzini. Del Cda si sono visti Igor De Biasio (Lega) e Beatrice Coletti (M5S) che, fa sapere, è arrivata giovedì sera invitata dal cerimoniale con marito al seguito che “si è pagato le spese di viaggio, vitto e alloggio”. Insomma, una bella infornata di persone, su cui l’ad Salini dovrà riferire in Cda, presentando i relativi costi. Anche perché questa vicenda casca proprio a due mesi dall’uscita della notizia de ll’inchiesta su una cinquantina di dipendenti Rai che proprio al Festival di Sanremo, tra il 2013 e il 2015, sono finiti nel mirino della magistratura per fatture false e scontrini gonfiati. Un pizzico di sobrietà in più, dunque, non avrebbe guastato. Q U E ST ’A N N O, come sempre accade, a ottobre, l’ad ha inviato una circolare all’azien - da dove si è chiesto alle reti quante e quali persone dovranno andare al Festival. Poi, di fronte all’elenco, si tirano le somme. “Pr i ma , quando c’era il direttore del coordinamento editoriale, era più facile evitare le trasferte inutili. Ora ogni rete fa un po’ come gli pare”, fa sapere una fonte autorevole. “Le spese sono in linea con la mole di lavoro messo in campo e il personale in trasferta era coerente con il numero di produzioni realizzate”, dicono da Viale Mazzini, che ieri ha fatto l’elenco delle produzioni coinvolte. Per avere ulteriori dettagli, su ospiti e costi, bisognerà però aspettare il Cda del 21 febbraio.

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