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Milano
Ema, Sala: "Amsterdam ha giocato sporco, ricorso entro mezzanotte". FOTO
Ema a Milano: il Pirellone illuminato

Ema: Sala: "Ricorso entro mezzanotte, è l'ultimo giorno"

 

Il ricorso del Governo italiano alla Corte di Giustizia europea contro l'assegnazione ad Amsterdam dell'Agenzia europea del farmaco "partira' entro mezzanotte". Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, lo ha sottolineato a Skytg24 aggiungendo che "oggi e' l'ultimo giorno". "E' difficile - ha aggiunto - ma io insisto che si deve provare" a far ottenere a Milano la sede di Ema. E anche il Pirellone è tornato ad illuminarsi con la scritta "Ema a Milano"

Ema, Sala: "Bisogna essere aggressivi"


Milano potrebbe tornare in corsa per la sede dell'Agenzia Europea del Farmaco e il sindaco Beppe Sala chiama il Governo e la politica italiana al massimo impegno: "Ho telefonato al Premier Paolo Gentiloni, e' il momento di essere aggressivi e di fare ricorso" ha detto, intervenuto questa mattina in Non Stop News il programma di informazione condotto da Pierluigi Diaco, Fulvio Giuliani e Giusi Legrenzi, in onda su RTL. "Non ci sono grossissime possibilita' di riassegnarci il mandato" ha spiegato Sala "ma bisogna provarci. Chiamo la politica italiana al massimo impegno. Già ieri il sindaco di Milano aveva affermato su facebook:  "Leggo in una nota che, secondo la direzione di Ema, i problemi di Amsterdam ad ospitare la loro nuova sede sono evidenti. Sono in contatto con il Presidente Gentiloni per valutare tutte le possibili iniziative. Sono d'accordo con il presidente Maroni confermiamo che Milano e' in grado di rispettare la tempistica richiesta, sia per la sede che per tutte le condizioni a latere".

"Quando gli olandesi hanno fatto la loro proposta probabilmente erano consapevoli che non sarebbero stati pronti. Quindi non hanno giocato molto pulito". Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala, a margine della conferenza programmatica della Cgil a Milano, a proposito dell'assegnazione ad Amsterdam della sede dell'Ema. Quindi gli olandesi hanno giocato sporco? "Probabilmente si': ho parlato ieri con i colleghi di Ema, anche con il direttore generale che e' italiano, e proprio per questo e' molto prudente nel dire cose che rischiano di sembrare a favore dell'Italia. Quindi se ha fatto una dichiarazione del genere, cioe' che la sede transitoria (proposta da Amsterdam, ndr.) puo' contenere solamente meta' degli impiegati che devono essere trasferiti, e' una cosa assolutamente grave. La situazione e' veramente grave, facciamoci sentire", ha concluso Sala.

Sulla mancata assegnazione della sede dell'Ema a Milano "la rabbia non serve a nulla, serve muoversi: non sara' facile recuperare questa situazione, non illudiamo nessuno. Pero' io chiedo che il nostro governo alzi la voce". Cosi' il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla possibilita' che l'Italia torni in corsa per aggiudicarsi la sede dell'Agenzia europea del farmaco. Per Sala, che ha parlato a margine della conferenza programmatica della Cgil, "non e' solo un tema di ricorso tecnico da avvocati, e' anche un tema politico. L'Ema non e' un'istituzione di burocrati, e' un'istituzione che autorizza nuove medicine in commercio o, al contrario, fa ritirare quelle pericolose. Per cui stiamo parlando della salute degli europei". Quindi, "noi faremo la nostra parte, non sara' facile, ma il nostro governo deve alzare la voce con l'Europa, abbiamo i nostri diritti". Per quanto riguarda i tempi per un'eventuale riassegnazione della sede dell'Ema, Sala ha spiegato che "oggi dovrebbe partire il ricorso. Non so con esattezza quali sono i tempi ma chiaramente saranno molto brevi, perche' anche loro sanno che se noi dovessimo riattivare il ripristino del Pirellone dobbiamo decidere in fretta. A occhio credo che sia una questione di un-due mesi al massimo. Bisogna capire che ruolo avra' la Commissione europea". Il ricorso - ha concluso - "serve tecnicamente per sollevare la questione ma poi serve un'azione politica, quindi io spero che la Commissione Europa sia attiva e prenda una posizione che a mio parere per gli europei dovrebbe essere positiva, ma anche un segnale di serieta'. Non si scherza".

Maroni: "Ci hanno presi in giro"


"Ma come, Amsterdam non e' pronta? Ci hanno presi in giro? Sulla salute dei cittadini non si puo' scherzare: cara Commissione UE, riporta Ema a Milano, subito: il Pirellone e' pronto e disponibile". Lo scrive, sul suo profilo Facebook, il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, commentando le dichiarazioni del direttore di Ema Guido Rasi, secondo il quale l'Olanda starebbe proponendo all'Agenzia una "soluzione non ottimale".

Gori: "Opportuno tornare a valutare Milano"

 

Così Giorgio Gori, candidato del centrosinistra alle Regionali: "Io credo che se la sede dell'Ema e' stata assegnata con il sorteggio e oggi la citta' estratta non e' in grado di garantire il trasferimento dell'agenzia nei tempi e nei modi richiesti sarebbe opportuno che le istituzioni europee tornassero a valutare la proposta di Milano. I due progetti erano stati considerati a pari merito. Alla luce dei nuovi fatti il dossier di Milano sembra pero' oggi preferibile. Parrebbe dunque logico valutare una diversa assegnazione della sede di Ema, che non potrebbe che premiare Milano."

Lorenzin: "Uno scandalo"

 

"E' una cosa abbastanza singolare e scandalosa che Amsterdam non sia pronta a rispettare i termini dell'accordo, dell'impegno che e' stato preso". Lo ha detto il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, parlando del caso della sede dell'Ema a margine dell'inaugurazione dell'anno giudiziario al Consiglio di Stato. "Milano e' pronta - ha aggiunto - siamo assolutamente in grado di garantire i termini previsti dai criteri di assegnazione

"Avevano gia' avuto le prime indiscrezioni - ha sottolineato Lorenzin - un mese fa avevo portato la questione all'attenzione del presidente Gentiloni e del Commissario alla Salute. Purtroppo si riconferma la preoccupazione rappresentata dal Governo italiano quando furono decisi in sede di Commissione i criteri. Su un'assegnazione cosi' importante i criteri devono essere assolutamente rispettati, avevamo segnalato che molte citta' non erano in grado di mantenere gli impegni assunti".

Ema, il direttore esecutivo dell'Agenzia Guido Rasi: "Amsterdam non sarà pronta entro il 30 marzo 2019"


Le speranze di Milano si sono ravvivate dopo le dichiarazioni di ieri da parte di Guido Rasi, direttore esecutivo dell'agenzia europea del farmaco. Che ha spiegato come il trasferimento dell'Ema da Londra ad Amsterdam a causa di Brexit, sta creando qualche problema logistico e organizzativo ai vertici e ai dipendenti dell'Agenzia. Rasi, che ha tenuto una conferenza stampa a L'Aia insieme alle autorita' olandesi, ha sottolineato che l'edificio definitivo in cui il personale dell'Ema si trasferira' non sara' pronto per la data ufficiale di Brexit, ovvero il 30 marzo del 2019, "quindi dovremo prima trasferirci in locali temporanei nella citta' e poi nell'edificio finale. Questo doppio trasferimento ci costringera' a investire piu' risorse - ha aggiunto - prolunghera' la nostra modalita' di 'pianificazione della continuita' operativa', il che significa che ci vorra' piu' tempo per tornare alle nostre normali operazioni".

Rasi ha aggiunto che "nelle scorse settimane abbiamo avuto ampie discussioni sulla selezione di un edificio temporaneo. Entrambe le parti hanno convenuto che gli edifici inizialmente proposti non erano pienamente adatti allo scopo e che, pertanto, i nostri partner olandesi hanno dovuto trovare un'altra opzione. Cio' ha richiesto piu' tempo del previsto, ma sono lieto che ora abbiamo trovato una soluzione. Tuttavia - prosegue - questa non e' una soluzione ottimale, avremo solo la meta' dello spazio rispetto alla nostra sede attuale a Londra".

L'Ema inoltre, secondo il suo direttore generale, dovra' "anche usare strutture esterne per le riunioni", anche se parte degli incontri scientifici potranno essere ospitati nella struttura temporanea, il che "potrebbe essere meno dirompente per il nostro lavoro". Rasi ha spiegato comunque che la decisione di trasferire l'Ema da Londra ad Amsterdam "e' stata accolta favorevolmente dall'Agenzia e dal suo personale", "in un'indagine condotta lo scorso anno, oltre l'80% dei nostri 900 dipendenti ha dichiarato che sarebbe stato disposto a trasferirsi con l'Agenzia ad Amsterdam".

"Nonostante questo, una cosa e' chiara - conclude il direttore generale dell'agenzia - il trasferimento fisico dell'Ema in un nuovo paese ospitante e' la piu' grande sfida che l'Ema abbia mai dovuto affrontare sin dalla sua istituzione. Spostare una grande organizzazione come l'Ema in una nuova posizione e' un'impresa complessa in qualsiasi circostanza. E' cio' e' reso ancora piu' difficile dall'ambiziosa linea temporale che ci viene data: dovremo essere presenti ad Amsterdam dal primo giorno di Brexit, cioe' entro il 30 marzo 2019

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