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Roma
Olimpiadi, No senza sapere: “Sindaco Raggi, mi vergogno di essere romana”

No alle Olimpiadi e tra i membri del Comitato Roma 2024, esplode la rabbia. Una lettera accorata di una madre, di una donna che ha lavorato per un anno e mezzo alla candidatura di Roma, diventa un atto d'accusa contro la scelta del Movimento Cinque Stelle e del sindaco Virginia Raggi, definiti espressione "dei mediocri che sono vincenti". La firma Monica Lucarelli, responsabile del porgrama Education e Sociale di Roma 2024. Da leggere.

Cara Sindaca #Raggi,


Siamo due donne, entrambi madri e romane. Le scrivo per dirle che sono triste e delusa. Vedo un anno e mezzo di lavoro di tanta gente buttata nel cesso da chi non è in grado nemmeno di capire un progetto.
Sono arrabbiata perché mi siedo con i miei figli e non riesco a trovare le parole per spiegargli come mai qualcuno è arrivato a spegnere un sogno perché si è arreso prima ancora di cominciare. Per incapacità, per mancanza di visione, per scarsa forza.

Ho sempre pensato che se credi nella forza dei tuoi sogni, se ti impegni, se insegui il merito, se combatti con il cuore aperto, allora puoi vincere la battaglia contro l'inettitudine e la pochezza di questo mondo. E invece ancora una volta la vita mi dimostra che i mediocri ne escono vincenti.
Se non avessi affrontato questa sfida, se non avessi lottato e sognato insieme ai miei compagni di avventura, se non avessi toccato con mano l'energia, la professionalità, l'entusiasmo, la determinazione di ognuno di noi, allora avrei potuto forse avere almeno un dubbio.
Ma invece dubbi non ne ho! So che progetto importante stavamo costruendo. So quanto avremmo potuto migliorare la nostra città. So quanti progetti sociali avremmo potuto fare. Ho visto l'entusiasmo negli occhi dei giovani che hanno collaborato con noi. Quanti studenti, quanti startupper, quanti universitari si erano messi a disposizione.

Tutto finito. E la cosa più triste ...senza una, dico una, sola critica al progetto.
E non si tratta solo di perdere il lavoro, si tratta del fatto che qualcuno ha accartocciato i tuoi sogni senza nemmeno spiegarti perché. Tutto, ancora una volta, affogato nelle menzogne e nelle frasi fatte, nella politica spicciola che non lascia spazio al pensiero e alla costruzione di futuro.
Non erano "solo" le #Olimpiadi, cara Sindaca @VirginiaRaggi, era la possibilità di avere un progetto a otto anni. Non erano le olimpiadi del mattone, erano le olimpiadi della sostenibilità. Ma che ne può sapere se né lei né la sua squadra ha avuto la volontà e l'onestà di leggere una sola riga del progetto.

Ma sa quante scuole avremmo coinvolto? Sa quanti giovani avevano iniziato e avrebbero continuato a fare stage e percorsi di alternanza scuola-lavoro con noi? Sa in quante scuole siamo andati e in quante saremmo andati con gli atleti Paralimpici per parlare di integrazione, inclusione, coinvolgimento sociale ?
Non lo sa, perché la scelta è stata politica, dettata da preclusioni aprioristiche.

Beh, mi vergogno oggi, per la prima volta, di essere romana e italiana. Dopo tanto orgoglio provato a Rio de Janeiro con i nostri atleti, oggi mi vergogno di appartenere ad un Paese che si è arreso.
E non mi venga a parlare di corruzione. Perché mi creda, lo so per esperienza, si può gestire la cosa pubblica in onestà e trasparenza. Costa fatica, tanta fatica. Ma si può fare ed io l'ho fatto in passato senza per questo rinunciare a sognare.

A me non resta che guardare per il futuro mio e dei miei tre figli oltre frontiera. Ai romani la tristezza di rimanere in una città, che potrebbe essere il centro del mondo, oramai malinconica e abbandonata alla sua parabola discendente.
Sono triste, davvero molto triste. Spero di trovare presto la forza di arrabbiarmi per cominciare nuovamente a lottare per i miei sogni.


Monica Lucarelli

 

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