Pillole d'Europa

di Cinzia Boschiero

I blog riportano opinioni degli autori e non necessariamente notizie, in ossequio al pluralismo che caratterizza la nostra Testata.
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Pillole d'Europa
CONSULTAZIONI EUROPEE, PROGETTI PER BIBLIOTECHE, SCUOLE E GLI OVER 65

PER STARE MEGLIO COME CITTADINI  EUROPEI  E  CONOSCERE DIRITTI E TUTTE LE OPPORTUNITA' UTILI 

In questa rubrica notizie flash sulle normative europee e internazionali, notizie internazionali ed europee utili e pratiche per la vita di tutti i giorni. E’ attivo  un servizio di “A domanda, risposta” su bandi, agevolazioni, finanziamenti europei , borse di studio e di ricerca nazionali, regionali e locali per i lettori di Affaritaliani. Per richieste di informazioni scrivete a cinziaboschiero@gmail.com – oppure alla  e-mail: dialogoconleuropa@gmail.com

Domanda: per gli over 65 ci sono progetti europei? Vincenzo Ranieri

Risposta: sì. C’è ad esempio il progetto “Active Ageing” della Commissione Europea che incoraggia la pratica regolare di attività fisica, e l’adozione di un corretto stile di vita, nelle persone ultra sessantacinquenni. Inoltre ci sono le iniziative della FEDER.S.P.e V. (Federazione Nazionale Sanitari Pensionati e Vedove) che è  l'unica associazione sindacale che non si occupa solo di titolari di pensione, ma si fa carico istituzionalmente anche dei problemi delle loro vedove, che entrano a far parte in prima persona degli Organi Direttivi dell'Associazione stessa. Organizza un congresso nazionale a maggio a Verona e diversi iscritti hanno anche redatto dei libri e delle guide utili per il benessere degli over 65. “Noi tuteliamo gli over 65 in tutti gli ambiti, fornendo servizi informativi, supporto per la tutela delle pensioni,” dice il prof. Michele Poerio, (nella foto), presidente di   FEDER.S.P.e V.,” inoltre abbiamo istituito anche un fondo a favore delle famiglie che hanno perso i loro cari, nostri associati, che durante la pandemia, anche se pensionati, sono tornati al lavoro e sono deceduti nell’esercizio della loro missione di medici”.   

Domanda: ci sono fondi in Europa che tutelino anche le biblioteche e i dialetti come quello milanese ? Barbara Cuzzolino

Risposta: sì. La Commissione europea è profondamente convinta che l'UE sia caratterizzata dalla sua diversità culturale e linguistica e che le lingue parlate negli Stati membri costituiscano una parte essenziale del patrimonio culturale europeo. Sostiene progetti di tutela dei dialetti, fornisce fondi alle industrie creative e per traduzioni e per biblioteche con il programma Europa Creativa; tutela il multilinguismo nei propri programmi e nell'ambito dell'attività dei suoi organi. Inoltre ci sono i fondi  strutturali e d'investimento europei che hanno già cofinanziato dei progetti in cui sono state riammodernate delle biblioteche in diversi Stati europei. Per i fondi SIE 2021-2027 le risorse che sembrano maggiormente corrispondere alle  esigenze proprie delle biblioteche sono  il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo Plus (FSEPlus). Tra le realtà più attive per la tutela della cultura si segnala l’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina-Società del Giardino di Milano, sostenuta da cittadini,  che festeggerà i suoi 100 anni nel 2024 e  che tramanda la memoria di ‘ona societàa de gent che la se sent Meneghina’, gente che si sente meneghina. Milano che ha forza perché non dimentica e tutela le radici della cultura, grazie a realtà come l’Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina (dal 1924 Club e a seguire Associazione culturale), che gestisce una importante ed unica biblioteca specialistica, costituita nel 1926, con oltre 11mila volumi, tra monografie, libri antichi, periodici, materiale non librario, con sede in via San Paolo 10, aperta al pubblico. L’identità milanese è europea, come ha ribadito la raccolta di atti di cicli di conferenze intitolata ‘Milano e l’Europa’ a cura di Edoardo Teodoro Brioschi, su volti e valori della cultura milanese, a cui alla base c’è l’operosità, l’impegno, l’ospitalità, la generosità, il pragmatismo, l’ottimismo, l’ingegnosità. I milanesi di terza generazione, discendenti da genitori e nonni milanesi, sono ad oggi una cifra irrisoria e le megalopoli come Milano ospitano cittadini attivi e interconnessi che fanno da traino con un dialogo e un confronto costante con altre culture. In occasione del bicentenario della morte di Carlo Porta (1821-2021) l’associazione ha organizzato un incontro culturale in cui si è ricordato l’umorismo portiano che vibra di indignazione nei confronti delle ingiustizie, che caratterizza l’identità milanese. Alessandro Gerli, presidente della Associazione Culturale Biblioteca Famiglia Meneghina-Società del Giardino di Milano ha detto:’ L’attuale Milano multiculturale e multietnica è costituita da una polifonia di attività economiche e culturali che innovano continuamente e le biblioteche sono strumenti attivi e dinamici di promozione al servizio dei cittadini’

Domanda: ma la Commissione europea decide senza consultare noi cittadini? Maurizio Perlari

Risposta: la Commissione europea è un organo esecutivo dell'Unione europea, quindi non decide nulla che non sia stato approvato dal Parlamento europeo (gli eurodeputati li eleggiamo noi cittadini) e dal Consiglio europeo (i capi di Stato vengono eletti da noi cittadini). Inoltre se il Parlamento approvasse una mozione di censura nei confronti della Commissione europea, tutti i membri di quest'ultima dovrebbero dimettersi dalle loro funzioni. La Commissione europea  vigila sull'applicazione del diritto dell'Unione europea e sul rispetto dei trattati da parte degli Stati membri dell’UE, elabora proposte di atti che, per procedere, devono essere adottati dalle due istituzioni decisionali il Parlamento e il Consiglio europeo che è composto dai capi di Stato o di governo degli Stati membri dell'UE. La Commissione Europea inoltre lancia periodicamente diverse consultazioni on line per noi cittadini. C’ aperta ad esempio sino al 31 marzo 2022 una nuova consultazione pubblica con line per riflettere sulla transizione dell'ecosistema della mobilità (https://ec.europa.eu/eusurvey/runner/MobilityTransitionPathway). Le aziende del settore, le autorità pubbliche, le parti sociali, gli organismi di ricerca e tutte le parti interessate sono invitati a esprimere le proprie opinioni sulla transizione verde e digitale del settore, aumentandone nel contempo la resilienza. Attraverso questo processo, nel corso del 2022 sarà finalizzato un piano concordato, il percorso di transizione. L'ecosistema della mobilità segue il lavoro già avviato per gli ecosistemi del turismo, delle industrie ad alta intensità energetica, dell’edilizia, e dell’economia sociale e di prossimità.

Domanda: cos’è la Settimana europea della programmazione ? Luisa Binacco

Risposta: si tratta di una iniziativa che coinvolge le scuole e i docenti, che fornisce anche materiali on line di formazione per i docenti e gli studenti. In occasione della Giornata Internazionale dell’istruzione la Commissione europea ha evidenziato i dati record del 2021. Il sito è questo https://codeweek.eu/  e la prossima edizione si svolgerà dal 8 al 23 ottobre 2022.  La settimana europea della programmazione è un’iniziativa che nasce dal basso e mira a portare la programmazione e l’alfabetizzazione digitale a tutti in modo divertente e coinvolgente con insegnanti, educatori, varie organizzazioni e appassionati di programmazione; vengono organizzati eventi virtuali e in presenza volti ad avvicinare le persone alla programmazione e al pensiero computazionale con moduli anche formativi on line https://codeweek.eu/training. Nata nel 2013 da un movimento di base e da allora organizzata ogni anno, la Settimana europea della programmazione mira a dimostrare a giovani e adulti come si possano realizzare idee grazie alla programmazione e ad aiutarli a capire meglio come le tecnologie digitali possano apportare benefici alla loro vita e alla società. Spiega il dott. Massimo Gaudina della Rappresentanza a Milano della Commissione europea che questa iniziativa contribuisce  agli obiettivi del decennio digitale europeo in materia di competenze: entro il 2030 almeno l’80% degli adulti dovrebbe possedere competenze digitali di base e nell'UE dovrebbero essere impiegati 20 milioni di specialisti delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, con una convergenza di genere in tali ruoli.

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