Finanza
Chiusura volatile per Wall Street, risale il greggio (+8%)
La seduta di ieri a Wall Street, particolarmente volatile, e' finita contrastata. Gli indici hanno accelerato nelle ultime due ore di scambi, cosa che ha permesso al Dow Jones di prendere il volo piu' di tutti e al Nasdaq di contenere le perdite. Ancora una volta l'azionario si e' mosso in tandem con il petrolio, che dopo due sedute di fila in forte ribasso ieri e' stato protagonista di un poderoso rally. Il greggio ha ignorato un rialzo superiore alle stime delle scorte settimanali americane, per altro salite sopra quota 500 milioni di barili per la prima volta dal 1930. A spiegare lo scatto in avanti delle quotazioni della materia prima sono stati due fattori: da un lato un indebolimento del dollaro con il mercato pronto a scommettere che la Federal Reserve non alzera' i tassi nel 2016; dall'altro una rinnovata speranza per un accordo su un taglio alla produzione da parte dei Paesi produttori di petrolio. Stando a un lancio d'agenzia dell'iraniana Shana, che ha citato il ministro petrolifero venezuelano in visita ieri a Teheran, sei Paesi produttori hanno raggiunto un'intesa su un incontro d'emergenza tra l'Opec e i Paesi che non fanno parte del cartello. Dal canto suo un funzionario iraniano ha detto al Wall Street Journal che la sua nazione parteciperebbe a un tale incontro solo se c'e' consensus. L'ipotesi di una simile riunione aveva fatto correre il petrolio nella settimana scorsa. Arrivato a cedere oltre 150 punti nel durante, il Dow Jones ne ha guadagnati 183,12, l'1,13%, a quota 16.336,66. L'S&P 500 ha aggiunto 9,5 punti, lo 0,5%, a quota 1.912,53. Il Nasdaq ha perso 12,71 punti, lo 0,28%, a quota 4.504,24. Al Nymex, il petrolio a marzo ha registrato un rialzo dell'8% a 32,28 dollari al barile.