Finanza
Liquidità per internazionalizzare l’impresa
Trovare nuovi sbocchi commerciali, sottrarsi alla guerra dei prezzi, ottenere pagamenti più rapidi e sicuri: sono alcuni dei motivi che possono spingere le imprese verso l’internazionalizzazione. L’impresa che vuole internazionalizzarsi deve possedere e offrire vantaggi competitivi unici e distintivi. Ma liquidità è indispensabile per internazionalizzare un’azienda, anche se reperire fondi non è affatto semplice.
Come raccogliere capitali, trasformarli in asset nel Paese di destinazione, impiegarli nella remunerazione di fornitori e lavoratori, ma anche in spese di marketing per generare ricavi da rimpatriare, sono i punti trattati da Wolters Kluwer in un recente convegno. In collaborazione con Promos, Azienda Speciale per le Attività Internazionali della Camera di commercio di Milano, è stato lanciato anche www.consulenzazienda.it, il nuovo portale per i commercialisti interessati a fornire servizi a valore aggiunto ai propri clienti.
Mercati esteri è stato scelto come il primo modulo da lanciare nel portale: i professionisti potranno fornire ai clienti tutti gli elementi necessari per valutare le potenzialità effettive e le criticità da affrontare nell’approccio ai mercati esteri quale prima analisi di un processo di internazionalizzazione.
Sono molti gli attori coinvolti nei processi di sostegno, agevolazione e finanziamento per le attività internazionali delle PMI (province, regioni, banche, Sace, Simest, Finest per le sole aziende del Nord Est) ed ognuno agisce secondo propri meccanismi.
Occorre una check list per definire rischi ed opportunità finanziarie dell’investimento:
- Determinare i flussi di cassa attesi, nonché i relativi costi;
- Considerare il rischio di volatilità dei tassi di cambio, dei tassi di interesse e dell’inflazione;
- Definire il contesto istituzionale, il diritto societario, usi e costumi dello Stato estero;
- Considerare il rischio Paese;
- Individuare modalità e garanzie per i finanziatori esterni;
- Individuare opportunità di cofinanziamento di enti pubblici italiani o internazionali;
- Pianificare il risparmio fiscale;
- Accertarsi dei rischi di mancati incassi.
A Milano la Società per le imprese italiane all’estero SIMEST del Gruppo Cassa Depositi e Prestiti interviene sia tramite investimento diretto, sia attraverso la gestione del Fondo partecipato di Venture Capital. Altri strumenti sono il finanziamento di studi di fattibilità, l’assistenza tecnica, i programmi di inserimento su mercati esteri, la partecipazione a fiere e i finanziamenti concessi per le esportazioni italiane.
Anche alcuni gruppi bancari offrono prodotti dedicati al processo di internazionalizzazione sia in tema di formazione, sia in termini di finanza ordinaria: fideiussioni, erogazione di finanziamenti per export, ecc. L’Agenzia ICE ha il compito di agevolare, sviluppare e promuovere i rapporti economici e commerciali italiani con l'estero e opera al fine di sviluppare l'internazionalizzazione delle imprese italiane e la commercializzazione dei beni e servizi italiani nei mercati internazionali.
Il Ministero per lo Sviluppo Economico mette a disposizione un “Voucher internazionalizzazione”, ovvero un sostegno economico a copertura di servizi erogati per almeno 6 mesi a tutte quelle PMI che intendono guardare ai mercati oltreconfine attraverso una figura specializzata (Temporary Export Manager o TEM).
In sintesi, l’aspetto finanziario va certamente pianificato e non si può assolutamente improvvisare perché in gioco c’è la credibilità e la sostenibilità del progetto stesso. Si deve puntare a individuare lo strumento più adatto che possa trasformare l’iniziale sforzo aziendale in profitto futuro. Ad esempio va considerato il rating interno, ovvero il linguaggio delle banche e le logiche della banca nel “vendere” denaro, così come dove reperire le risorse: finanza agevolata (regionale, nazionale, internazionale) o finanza ordinaria (banche).
Approfondiremo presto l’argomento con l’aiuto del Dott. Alessio Gambino, esperto di Commercio Internazionale e di processi di internazionalizzazione, Ceo di IBS Italia e Founder di Exportiamo.it.
Paolo Brambilla
