Finanza
Wall Street: Accelerazione al ribasso, preoccupazione per rapporto lavoro
A gennaio sono stati creati 151.000 posti di lavoro, meno dei 185.000 attesi dagli analisti e pari ai minimi dello scorso settembre, quando ne furono creati 149.000. Il numero di posti di lavoro creati a novembre e' passato da 252.000 a 280.000 unita', ma quello di dicembre e' sceso da 292.000 a 262.000 unita'. Il tasso di disoccupazione e' tuttavia sceso al 4,9% (minimi del 2007) dal 5% ma una misura piu' ampia che include anche le persone troppo scoraggiate per cercare un occupazione e' rimasto al 9,9%. I salari orari sono aumentati di 12 centesimi a 25,39 dollari, cosa che porta l'incremento annuale al 2,5%. Il rapporto non e' brillante ma comunque buono, dicono alcuni secondo cui la Federal Reserve potrebbe decidere di alzare i tassi a un certo punto quest'anno (ipotesi esclusa fino a ieri). Stando ai future sui Fed Funds, usati dagli investitori per scommettere sulle prossime mosse della Federal Reserve, c'e' una probabilita' del 48% di un rialzo dei tassi nel dicembre 2016. Il dato e' salito dal 38% precedente alla diffusione del rapporto sull'occupazione americana a gennaio. Sono leggermente salite anche le probabilita' di una stretta a marzo, anche se restano molto basse: sono passate al 10% dall'8%. Barclays Research resta convinta che il mercato del lavoro Usa sia "in buona salute" e che il rischio recessione e' "basso" ma sottolinea la debolezza dell'occupazione nel settore servizi, cosa che "probabilmente manterra' elevata l'incertezza sullo stato dell'economia". La tesi e' che la Fed voglia vedere ulteriori dati per avere un quadro piu' chiaro. Nel frattempo, anche alla luce della volatilita' nei mercati finanziari, Barclays ha rivisto le sue stime sulle mosse della banca centrale Usa: si aspetta due strette, una a giugno e una a dicembre e non piu' tre come calcolato in precedenza. Il Dow Jones cede 116,8 punti, lo 0,71%, a quota 16.299. l'S&P 500 cede 18,71 punti, lo 0,96%, a quota 1.896,73. Il Nasdaq lascia sul terreno 78,9 punti, l'1,75%, a quota 4.430. Si sottolinea il crollo di LinkedIn (-38,88% a 117,54 dollari): il social network per professionisti soffre a causa di un outlook deludente. Il petrolio a marzo al Nyse sale dello 0,38% a 31,84 dollari al barile.
