Regno Unito, Boris Johnson assume un guru elettorale: pensa già al voto?
oris Johnson ha assoldato un noto 'guru' elettorale, alimentando le voci che in realtà il premier stia pensando ad un voto anticipato
BREXIT: JOHNSON ASSUME 'GURU' ELETTORALE, VOCI SU VOTO ANTICIPATO
Anche se ha detto chiaramente che andare a elezioni è "l'ultima cosa che voglio fare", Boris Johnson ha assoldato un noto 'guru' elettorale, alimentando le voci che in realtà il premier stia pensando ad un voto anticipato. L'esperto chiamato da Johnson è Isaac Levido, nominato direttore politico del Cchq, il Conservative Campaign Headquarters. In pratica, il quartier generale dei Tories. Come riporta il Telegraph, Levido, pupillo di Sir Lynton Crosby, altro 'mago' delle campagne elettorali dei Conservatori, riferirà direttamente a Dominc Cummings, il capo stratega di Johnson. Nel frattempo, a tutti i ministeri di Whitehall sono state date 48 ore di tempo per presentare i piani definitivi da attuare in caso di 'no deal', alimentando il sospetto che il governo Johnson sia sempre più deciso ad uscire dalla Ue il prossimo 31 ottobre, senza un accordo.
BREXIT: SCONTRO TRA LONDRA E BRUXELLES, 'JOHNSON VUOLE SOLO IL NO DEAL'
E' scontro aperto tra Londra e Bruxelles, mentre la fatidica data del 31 ottobre si avvicina e, come ha più volte ribadito il premier Boris Johnson, "con o senza accordo" ci sarà la Brexit. Downing Street respinge le accuse da parte europea, fatte trapelare attraverso la stampa, di rifiutare qualsiasi compromesso e di avere come "scenario centrale" unicamente l'opzione 'no deal'. La Ue deve "cambiare atteggiamento", e "ripensare l'attuale rifiuto di apportare qualsiasi cambiamento all'accordo di recesso", fa sapere il governo britannico. Non è vero, ha riferito un portavoce di Downing Street, che Johnson punta diritto verso la 'hard Brexit'. Piuttosto, "il primo ministro vuole incontrare i leader Ue e negoziare un nuovo accordo, che abolisca l'anti democratico backstop". Il punto, rimane sempre quello, la 'clausola di salvaguardia' per il mantenimento del confine aperto tra le due Irlande, nel caso Londra e Bruxelles, dopo la Brexit, non riescano a negoziare un nuovo accordo commerciale che consenta il libero transito delle merci e delle persone da una parte all'altra del confine che divide l'isola. Secondo il Telegraph e il Guardian, sui quali sono comparse le indiscrezioni provenienti da Bruxelles, per i diplomatici Ue "è evidente che il Regno Unito non abbia un altro piano. Nessuna intenzione di negoziare, il che comporterebbe un piano". Da parte sua, il nuovo inviato per l'Europa del governo Johnson, David Frost, incontrando domenica i rappresentanti della Ue ha chiesto nuovamente l'abolizione del backstop, contenuto nell'accordo negoziato dalla precedente premier Theresa May e più volte bocciato dalla Camera dei Comuni. Al momento, l'impasse diplomatico è evidente. Nuovi incontri tra le due parti non sono esclusi. La prima occasione utile potrebbe essere il prossimo vertice del G7 a Biarritz, in Francia, dove Johnson incontrerà non solo i vertici delle istituzioni Ue, ma soprattutto i leader di Francia, Germania, Italia. Per la stampa britannica, potrebbe essere quello il "momento della verità".
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