Cinema, si torna in sala con James Bond in attesa di aumentare la capienza

Dalla Festa del Cinema di Roma all'ultimo James Bond, il ritorno in sala (in attesa dell'aumento della capienza) con tanta voglia di tornare alla normalità

Di Tiziana Rocca
Rocca sbrocca
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La stagione cinematografica sta per ripartire e mai come quest'anno si avverte la voglia di tornare in sala per immergersi nelle storie e nelle avventure delle tante produzioni che già avevano pronti film da lanciare ma che ahimè, causa limitazioni dovute alla pandemia, hanno dovuto attendere tanto tempo prima di poter uscire. A tal proposito, da mettere in evidenza visto l'inizio della stagione è senz'altro il fatto che siamo ancora in attesa dell'aumento della capienza per i cinema all'85 per cento, aumento che per ora è stato solo annunciato mentre in altri Paesi come in Svezia o a Londra si è già tornati al cento per cento della capienza in sala. Un ritardo pesante perché l'aumento della capienza  in questo momento storico darebbe un importante aiuto agli esercenti indispensabile parte finale della filiera dell'industria del Cinema.

Ma ieri alla conferenza di apertura della Festa del Cinema di Roma c'era un'atmosfera di grande entusiasmo, una voglia matta di ripartire e ritornare alla normalità e questo è un segnale che fa ben sperare.

Una sensazione che ho vissuto in prima persona con  l'ultimo James Bond, in Italia al cinema già dal 30 settembre e che possiamo definire il primo grande successo mondiale in sala dopo la pandemia.  Ne parlo perché sono appena tornata da Matera set italiano dell'ultimo James Bond con Daniel Craig “No Time to Die” film che per l'appunto doveva uscire un anno e mezzo fa  dove ho curato l'organizzazione di una proiezione speciale insieme alla Lucana Film Commission.

 La città si era mobilitata per l'evento e c'era un'atmosfera incredibile per l'attesa. Non solo. Vedere sul grande schermo James Bond che sfreccia tra le bellezze dei Sassi di Matera, in una scena iniziale che dura dodici minuti mi ha tolto il fiato in modo che non mi aspettavo.  Voltandomi verso la platea non ho potuto non notare come ci fosse un pubblico di tutte le fasce di età estasiati anche loro da questa scena introduttiva talmente coinvolgente che è sembrato di partecipare  dal vivo  insieme a tutti i presenti. Questi grandi film Blockbuster uniscono l'immaginario di generazione in generazione, questa è la verità. Ed è importante accompagnare queste produzioni internazionali con grandi eventi che fungano da richiamo per il pubblico di tutte le età che siano festival, iniziative all'aperto o come in questo caso anteprime in location spettacolari  che fungano sia da promozione delle bellezze del nostro Paese  che per attrarre turismo anche per incrementare le produzioni internazionali a girare in in posti con paesaggi unici al mondo come quelli che l'Italia può offrire.

Ma c'è di più. Quest'anno il ritorno al cinema non ha solo un'importanza commerciale per la filiera o di promozione per il territorio e artistico per gli addetti ai lavori ma ha un significato particolare per tutti noi potenziali spettatori.

 Una sorta di approccio terapeutico. Ottobre primo mese autunnale del calendario, quest'anno per effetto inverso, segna una sorta di risveglio emotivo, intellettuale, psicologico, dovuto al controllo della recrudescenza della pandemia che tanto ci ha condizionato in questi ultimi due anni. Tutto questo coincide con la stagione del ritorno al cinema e l'esigenza di tornare a emozionarci.

La pandemia ha compresso le nostre emozioni. L'anteprima di James Bond, per esempio, è stata vissuta per  molti spettatori come una liberazione da un blocco emotivo. Abbiamo bisogno di emozionarci per immergerci nell'altro.

Nella speranza che presto sia concesso l'aumento della capienza nei cinema non dobbiamo dimenticarci  quanto sia importante il  ruolo di aggregazione delle sale di proiezione  per tutte le fasce di età soprattutto nei centri meno abitati. Mi viene in mente il ruolo sociale e culturale che  rappresenta la sala nel capolavoro di Giuseppe Tornatore “Nuovo cinema Paradiso” premiato con l'Oscar per miglior film straniero nel 1989. Un luogo senza tempo in cui si intrecciano storie di vita reale che contribuiscono all'evoluzione della cittadina siciliana di Giancaldo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Un film ambientato nel secolo scorso, certo, lontano dall'era digitale in cui viviamo ma di grande poesia e autenticità. La tecnologia ci può aiutare a migliorare alcuni aspetti come l'offerta dei film che può essere da stimolo per migliorare la concorrenza delle produzioni e allargare il mercato. Ma l'aumento dell'offerta deve alzare il livello di qualità e non appiattirlo passivamente. L'opzione del digitale può essere complementare alla sala ed essere funzionale per gli utenti come lo è stato soprattutto in questo periodo di pandemia ma alla lunga, in un contesto di ritorno alla normalità, non può sostituire le emozioni e la condivisione delle stesse in un contesto di socialità.

Andare al cinema è un momento di evasione e allo stesso tempo di condivisione. E allora, andiamo a vedere un bel film al cinema e torniamo ad emozionarci insieme ispirati dalla suggestione poetica che l'atmosfera della sala da sempre continua a trasmetterci.