Bimbi tolti ai genitori, le proteste sui social: "Tribunale di vermi". Salvini: "Devono tornare a casa loro nel bosco"

La vicenda di Chieti ha mosso le coscienze di tanti. Manifestazione sotto il ministero della Famiglia il prossimo 6 dicembre

di Marco Santoni
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Famiglia nel bosco, le proteste contro il tribunale che ha tolto i figli ai genitori

Il caso di Chieti continua a tenere banco, in migliaia hanno protestato sui social per la decisione presa dal tribunale dei minori dell'Aquila di togliere ai genitori i bambini che vivevano con mamma e papà in un bosco. Dalla casa famiglia dove sono stati trasferiti i piccoli arrivano le parole dei tre bimbi che chiedono quando potranno tornare a casa dove erano felici. Il 6 dicembre a Roma ci sarà un sit-in di solidarietà davanti alla sede del ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità. Una "corte di vermi", colpevole di aver allontanato tre bambini dalla loro famiglia, dalla loro casa nell'entroterra abruzzese, tra gli alberi del bosco di Palmoli. Una pioggia di insulti travolge il Tribunale dei minorenni dell'Aquila.

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Una caccia alle streghe con tanto di indirizzo, numero di cellulare e mail per rintracciare il magistrato che ha firmato l'ordinanza di allontanamento. Il clamore mediatico, ma anche politico, sulla "famiglia del bosco" ha innescato le inevitabili polemiche tra favorevoli e contrari, con petizioni online e commenti social che, troppo spesso, si sono trasformati in insulti e minacce. L'Anm abruzzese è tornata a difendere l'operato dei colleghi del Tribunale dei minorenni dell'Aquila, dicendosi in "apprensione" per "la campagna d'odio mediatico". In una nota i magistrati esprimono "stupore" e "rammarico" nel constatare che, "in un clima così esasperato, i rappresentanti del governo insistano nell'attività di delegittimazione dell'Autorità Giurisdizionale".

E sull'argomento è tornato a parlare anche il vicepremier Matteo Salvini, che fin dal primo giorno ha espresso solidarietà alla famiglia, dicendosi pronto ad andare in Abruzzo. "Farò di tutto perché quei tre splendidi bambini tornino a casa, fra le coccole di mamma e papà", è tornato a scrivere il leader della Lega sui social definendo l'ordinanza "una vergogna, un precedente pericoloso e preoccupante".

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