Bologna, uccise compagna a martellate: ergastolo per l'ex calciatore Padovani

Al 28enne sono state riconosciute le aggravanti dello stalking, del vincolo del legame affettivo, dei motivi abietti e della premeditazione

di Redazione
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Giovanni Padovani e Alessandra Matteuzzi 
Cronache

Femminicidio Alessandra Matteuzzi: ergastolo per l'ex Giovanni Padovani. Riconosciute tutte le aggravanti

La Corte d'Assise di Bologna ha condannato all'ergastolo il 28enne Giovanni Padovani, colpevole dell'omicidio dell'ex fidanzata, la 56enne Alessandra Matteuzzi, uccisa il 23 agosto del 2022 sotto casa sua con calci, pugni, martellate e colpi di panchina. 

Riconosciute le aggravanti dello stalking, del vincolo del legame affettivo, dei motivi abietti e della premeditazione, come chiesto dalla Procura.

Prima del verdetto, Padovani aveva rilasciato delle dichiarazioni spontanee. "Sono entrato in carcere a 26 anni, ho sempre pensato che onestà e trasparenza pagano, nella vita. C'è un ragazzo di 26 anni che faceva il calciatore e il modello e non gli mancava nulla, poi c'è una donna di 56 anni, molto bella e intelligente che non c'è più. Quello che voglio dire è che se ero completamente lucido e capace merito l'ergastolo".

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"Non stavo bene, sono in un incubo"

"Se voi valuterete che c'è qualcosa di anormale, di anomalo, nelle condotte, allora no. Io la reale verità la so, io non stavo bene, perché una persona che sta bene non ammazza un altro essere umano. Non esiste. Sono in un incubo, mi dispiace, questo è un fardello più grosso del carcere", ha aggiunto il 28enne.

"Quando perdi la capacità di vedere le cose con lucidità commetti l'irreparabile. Avevo tanto da perdere e Alessandra anche ha perso tanto. Qui oggi non vince nessuno. Chiedo che sia fatta giustizia perché Giovanni Padovani deve pagare, ha ucciso una donna. Ma la giustizia deve essere fatta senza essere influenzati dai media".

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