Campania, sequestrato caseificio killer: affumicava provole bruciando rifiuti

I carabinieri hanno denunciato un imprenditore di 40 anni e sequestrato i latticini e le attrezzature del suo caseificio nella penisola sorrentina

Di Redazione Cronache
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Vico Equense, sequestrato caseificio "killer": provole affumicate con i fumi dei rifiuti bruciati e scarti di produzione

Le indagini del nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale di Napoli hanno portato alla luce l'operato illecito di un'azienda casearia di Vico Equense, nella penisola Sorrentina, che era solita affumicare le provole con i fumi ottenuti dalla combustione di rifiuti e  di scarti di produzione. I prodotti e le attrezzature ora sono state prontamente sequestrate dai carabinieri per via dei seri rischi per la salute connessi alla pratica illegale, a danno dei consumatori.

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Questo peraltro - riporta Fanpage - in parte vanifica il grosso lavoro che la filiera della produzione casearia portata avanti con fatica da molti in Campania, per combattere il vecchio retaggio stigmatizzante sul territorio, grazie al quale sono state riconosciute eccellenze culinarie di altissima qualità come  le mozzarelle e altri formaggi, dal Provolone del Monaco, alla treccia e al fior di latte sorrentini e dei Monti Lattari.

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Per contrastare fenomeni di questo tipo le forze dell'ordine stanno intensificando le ispezioni e i controlli con esiti immediati. Solo ieri, ad esempio, a Gragnano e Castellammare di Stabia, sempre nella zona della Penisola Sorrentina, i carabinieri e l'ispettorato del lavoro hanno scoperto in due caseifici lavoratori in nero, mozzarelle e scamorze prodotte in un laboratorio simile a un tugurio, litri olio, chili di pane e di insaccati sequestrati. Il tutto era partito da un controllo su eventuali scarichi illeciti nel fiume Sarno.