Caso Amara, loggia Ungheria: "Nella lista c'erano De Benedetti e Berlusconi"

L'ex legale dell'Eni cita un elenco infinito di persone: ci sono magistrati, politici e generali della finanza e dei carabinieri. I verbali

Cronache
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Caso Amara, De Benedetti: "Mai avuto contatti di alcun tipo con l'avvocato Amara"

Il caso Amara non smette di offrire nuovi retroscena inediti. Dai verbali depositati dei vari interrogatori a cui è stato sottoposto l'ex avvocato dell'Eni in merito alla vicenda della presunta esistenza di una loggia massonica denominata Ungheria, emerge un elenco infinito di persone con ruoli pubblici: da magistrati a generali della guardia di finanza e ci sono anche molti politici. Nelle carte, tra le altre cose, Amara - si legge sul Fatto Quotidiano - parla di una lista di nomi che avrebbe letto di appartanenti alla loggia: "De Benedetti è un nome che ho letto nella lista di Capurso. B.B. è una sigla che era riportata nell'elenco e che secondo Capurso era riferibile a Silvio Berlusconi".

"Ricordo - prosegue Amara e si legge nei verbali riportati dal Fatto - tra gli episodi nei quali un associato è stato obbligato a fare qualcosa che in condizione di libertà forse non avrebbe fatto, quanto mi riferì Alessandro Centonze. All’epoca Tinebra (procuratore a Caltanissetta) voleva che fosse richiesta l’archiviazione di un procedimento a carico di Silvio Berlusconi. Il Sostituto che aveva in carico quel fascicolo era Alessandro Centonze il quale non voleva chiedere l’archiviazione, ma fu costretto a farlo in virtù del vincolo associativo come lui stesso mi disse. La gestione complessiva delle vicende processuali di Silvio Berlusconi a Caltanissetta portò Tinebra a essere nominato responsabile del Dap, come lui stesso mi disse".

Ma non è tutto. "Non ho mai avuto contatti di alcun tipo con l'avvocato Amara". Ad affermarlo, l'ingegnere Carlo De Benedetti, che in una nota "smentisce categoricamente" quanto affermato dal Fatto Quotidiano.