De Maria, spunta il rito delle foglie dietro all'omicidio dell'amante
Si scava nei rapporti tra il killer e Chamila: la donna è stata strangolata, pugnalata e umiliata
De Maria, il giallo delle coltellate dopo l'omicidio e le foglie in bocca
Resta un giallo il caso legato al detenuto fuggito dal carcere e poi trovato senza vita dopo un volo dal Duomo di Milano. Emanuele De Maria, infatti, prima di togliersi la vita aveva ferito gravemente un suo collega davanti all'hotel in cui lavoravano e poi aveva fatto perdere le sue tracce fuggendo con quella che era considerata la sua amante. I due erano stati immortalati dalle telecamere del Parco Nord a passeggio apparentemente tranquilli, ma poi l'epilogo è stato tragico. Chamila Wijesuriya, la barista dell’hotel Berna di Milano, sarebbe morta soffocata, strangolata a mani nude da De Maria, tra il 9 e l’11 maggio.
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Ma le due ferite alla gola, inferte con un coltello, e le altre lesioni simili trovate sul corpo della donna uccisa - riporta Il Giornale -, non sarebbero state la causa della morte e potrebbero essere state inferte dopo il decesso. Quando è stato trovato nel Parco Nord di Milano, il cadavere della donna aveva in bocca delle foglie, si indaga per capire se si sia trattato di un gesto effettuato nell’ambito di una sorta di "rituale". Le prime analisi fatte sulla vittima quindi fanno emergere nuovi dettagli fin qui inediti che rendono questa incredibile e drammatica vicenda ancora più intricata.