Emanuela Orlandi, le mezze verità della nuova indagata: anni di segreti e di "non ricordo". E quella telefonata in arabo...
Laura Casagrande, l'ultima a vedere l'amica il giorno della scomparsa. Il racconto di una chiamata "strana"
Emanuela Orlandi, il faro sulla nuova indagata: l'amica Laura Casagrande
Clamorosa riapertura del caso Emanuela Orlandi, c'è una nuova indagata in questa intricata vicenda giudiziaria che risale ormai a più di 40 anni fa. Emanuela è scomparsa il 22 giugno 1983 e da quel momento di lei non si è saputo più nulla. Ma ora, improvvisamente, Laura Casagrande, un'amica ed ex allieva della scuola di musica frequentata dalla quindicenne scomparsa, è indagata. L'accusa che le viene contestata è di false informazioni al pubblico ministero. Avrebbe fornito versioni contraddittorie sulle fasi precedenti alla scomparsa di Emanuela Orlandi.
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"È una notizia importante perché lei potrebbe essere stata una delle ultime persone a vedere Emanuela, quindi potrebbe aver visto in che mani eventualmente fosse andata e chi eventualmente fosse stato il gancio", dice all'Ansa Pietro Orlandi. Dai verbali dell'epoca risulterebbe che possa essere stata proprio Laura Casagrande l'ultima persona a vedere la ragazza il giorno della scomparsa in corso Rinascimento, dopo l'uscita dalla scuola di musica di piazza Sant'Apollinare.
La sua ricostruzione della giornata, di fronte alla Commissione bicamerale di inchiesta, è stata accompagnata da una serie di "non ricordo", "buio totale", "il nulla". Nell'audizione ha poi parlato del 'telefonista' che chiamò a casa sua. "Avevo capito subito che non era uno scherzo - ha raccontato la donna - il timbro di voce era tra l'arabo e l'orientale, io non so distinguere bene tra questi ma era autentico poi se era turco o arabo o afgano non so, ma era verosimile ed era molto incalzante". Un dettaglio che potrebbe riaprire il caso.