Eutanasia, "ho fatto una rivoluzione stando fermo a letto". Il primo in Italia

L'uomo, tetraplegico da 11 anni, spiega: "Hanno capito che non raccontavo bugie. Il dolore che provo è insopportabile". VOTA IL SONDAGGIO DI AFFARI

Cronache
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Eutanasia, primo caso in Italia. "Il dolore è insopportabile"

L'Italia per la prima volta nella storia ha detto sì al suicidio assistito. Accettata la richiesta di un uomo delle Marche, tetraplegico da 11 anni. "A chi pensa che io stia sbagliando - spiega al Corriere della Sera - vorrei chiedere: vieni qui accanto a me per una settimana, una sola. Poi capirai. A volte il dolore può diventare così insopportabile che sogno anche di morire. Mario (nome di fantasia ndr) non ha mai avuto dubbi: il Comitato etico non poteva negare i miei requisiti per accedere al suicidio assistito. Hanno capito che "non c’è stata nessuna bugia in tutto quello che ho raccontato. Ho messo in fila le parole, le sensazioni, i sentimenti assolutamente fedeli alla realtà. Sono una persona al limite della sopportazione".

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"Come sto? Vado a giorni alterni. Ci sono giorni - prosegue Mario al Corriere - con più dolori e altri in cui soffro meno. Ma adesso tutti i miei pensieri sono per questa «rivoluzione», così la chiama, «che sono riuscito a fare stando fermo. Il Comitato etico ha riconosciuto come vere tutte le cose che ho detto finora e questo mi ha fatto un gran piacere. E poi hanno rilevato che sono pienamente capace di prendere decisioni libere e consapevoli, e ho la capacità di autodeterminarmi. Hanno riconosciuto che le mie sofferenze, fisiche e psicologiche, sono intollerabili, sennò non avrei raggiunto questo traguardo. Mi ha dato tanto orgoglio questo riconoscimento".

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