Francia, assalto con le accette alla festa di paese: un morto e 20 feriti

Una notte da incubo nel piccolo villaggio di Crépol. Un gruppo di ragazzi venuti dai quartieri 'difficili' ha dato l'assalto alla sala delle feste

di Redazione
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Cronache

Il Ministro dell'Interno Darmanin: "Fallimento generale della nostra società"

Francia scossa dopo l'assalto di un gruppo di ragazzi a un piccolo villaggio molto tranquillo, poco lontano da Grenoble, di nome Crépol. Un paese in cui vivono circa 500 persone che all’improvviso sono state vittime di un’esplosione di violenza inaudita. Alla fine della musica, verso le due della notte tra sabato e domenica, un gruppo di ragazzi venuti dai quartieri 'difficili' di una città vicina ha dato l’assalto alla sala delle feste, colpendo a caso a chiunque capitasse a tiro con coltelli e accette da macellaioVenti accoltellati, dei quali due ancora in prognosi riservata, e un morto: Thomas, 16 anni, liceale, colpito al torace e alla gola, spirato sull’ambulanza che correva verso l’ospedale.

Le testimonianze, Thomas ragazzo sempre pronto ad aiutare tutti

A distanza di pochi giorni tutte le testimonianze concordano nel dire che non si è trattato di una rissa, né di un regolamento di conti tra bande rivali: una decina di ragazzi venuti forse dal malfamato quartiere della Monnaie del centro più vicino, Romans-sur-Isère, sono arrivati — già armati — e decisi a entrare nella festa, sebbene non fossero stati invitati. Quattro uomini del villaggio all’ingresso li hanno respinti, anche perché si sono accorti dei coltelli. Loro hanno aspettato che la festa finisse e che i partecipanti cominciassero a uscire, e a quel punto è cominciato il bagno di sangue.

Il ragazzo ucciso Thomas viene descritto dagli amici come appassionato di rugby e sempre pronto ad aiutare le persone, senza mai cercare uno scontro.

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Le dichiarazioni del Ministro dell'Interno Darmanin

Il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha parlato lunedì di un «fallimento generale della nostra società» e del bisogno di «ristabilire l’autorità ovunque». Ma oggi i fatti di Crépol, nell’interpretazione dell’estrema destra, assumono un valore simbolico: da un lato i francesi che vivono in pace nella loro comunità di origine, dall’altro giovani di origine straniera che arrivano dalle banlieue per ucciderli.

Eric Zemmour, fondatore e capo del partito, che dopo il mediocre risultato alla presidenziale cerca di rilanciarsi alle prossime europee, fa il paragone tra l’uccisione di Thomas e quella di Nahel, 17 anni, colpito a bruciapelo da un poliziotto, che provocò due settimane di rivolte urbane. «Thomas, 16 anni, non avrà senza dubbio un minuto di silenzio all’Assemblea nazionale. I suoi famigliari resteranno dignitosi e non provocheranno sommosse. Come al solito, alcuni getteranno un velo di silenzio sul suo assassinio, provocato da delinquenti di periferia venuti a Crépol per uccidere giovani francesi».

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