G8 Genova, il pm Zucca: "La svolta repressiva fu impressa da De Gennaro"

Il magistrato che ha condotto le indagini attribuisce all'ex comandante la decisione di fare l'incursione alla scuola Diaz

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G8 Genova, il pm Zucca: "Svolta repressiva fu impressa da De Gennaro"

A vent'anni dal drammatico G8 di Genova, costato la vita a Carlo Giuliani ma anche scenario di un pestaggio ad opera di poliziotti verso i manifestanti nella notte del 21 luglio 2001 nella scuola Diaz, continuano ad emergere retroscena su come siano effettivamente andati i fatti. Enrico Zucca è stato il magistrato che, come pubblico ministero, ha condotto l’accusa verso i vertici della polizia. "L’impianto accusatorio - spiega Zucca al Manifesto - che è stato confermato dall’appello e dalla Cassazione va oltre le prospettive dell’accusa e, a differenza della vulgata imperante, sposta l’accento sulle responsabilità e sulle vere e proprie “messa in scena” dei funzionari apicali di allora.

"L’uomo nero - prosegue Zucca al Manifesto - non è tanto chi ha portato bottiglie alla Diaz ma chi le ha utilizzate come prove false. Sotto il controllo e la direzione dei vertici degli uffici di eccellenza investigativa della Polizia. Questo risultato, in qualche modo, rende irrilevante la questione della catena di comando in questo caso schierata sul campo che è stata quindi coinvolta dalla “devianza”. È un fatto acclarato che la svolta repressiva venne impressa dal capo della Polizia di allora, Gianni De Gennaro, per quanto questo non abbia implicato la piena autonomia e responsabilità dei poliziotti condannati nell’aver violato loro le leggi. Questo è il punto più importante del processo sulla Diaz".