Garlasco, lo zio di Sempio allo scoperto: "Non potevo negare quell'aiuto economico"

Lo scudo dei familiari intorno ad Andrea e la precisazione: "Non ho idea del motivo per cui gli servissero"

di Marco Santoni

Andrea Sempio

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Garlasco,  lo zio di Sempio conferma l'aiuto economico: "Ma non sapevo il motivo della richiesta"

Il giallo di Garlasco continua, dopo il "pizzino" trovato in casa Sempio con quella nota che per l'accusa potrebbe far riferimento a un possibile pagamento in favore dell'ex procuratore di Pavia Mario Venditti, iscritto nel registro degli indagati, rompe il silenzio lo zio di Andrea Sempio. "Di quei soldi - dice Patrizio Sempio, fratello del padre del ragazzo indagato, a Il Messaggero - non so nulla, non ho idea del motivo per cui gli servissero. E comunque è un aiuto che non gli potevo negare. Giuseppe mi ha chiesto se gli facevo un favore".

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"Quando mi hanno interrogato a Voghera, mi hanno domandato: “Ma lei dà i soldi a suo fratello e non sa a cosa servono?”. Ma lui è mio fratello, gli ho risposto, sono affari suoi. Se me li restituisce il giorno successivo oppure sei mesi dopo - prosegue lo zio di Andrea Sempio - non fa niente. Non so a chi abbia dato quel denaro, se ha comprato immobili o una macchina. Comunque alla fine i soldi me li ha ridati". Cinquemila euro, riporta il decreto di perquisizione. Cifra che rientrerebbe nella serie di "movimentazione anomale" sui conti della famiglia Sempio, tra dicembre 2016 e giugno 2017, che induce i magistrati a ipotizzare la presunta corruzione.

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