Garlasco, la verità sul delitto nell'ultima colazione (non sola) di Chiara: la traccia "10" è di un ignoto
Scontro tra i periti sulle impronte "senza sangue"
Garlasco: Andrea Sempio e Alberto Stasi
Garlasco, ultima colazione e immondizia. I periti cercano la verità tra i rifiuti
Ieri è iniziato l'incidente probatorio sull'omicidio di Garlasco, dopo la riapertura del caso relativo al delitto di Chiara Poggi avvenuto 18 anni fa. Ma quella che era considerata la "prova" decisiva, cioè la famosa traccia 33, l'impronta sul muro attribuita ad Andrea Sempio non verrà analizzata. Il motivo è legato alla mancata presenza tra i reperti in quanto non è presente l'intonaco della traccia sul muro. Un primo colpo di scena nella sfida tra periti che però cambia solo parzialmente le cose. Si cercano infatti tracce di sangue nelle 34 tracce sotto indagine. Solo la metà di queste però sarebbe stata analizzata. Giovedì, prima di questa fase, il plotone di avvocati e consulenti delle parti - riporta Il Corriere della Sera - passeranno a scoperchiare la seconda scatola, dando il via al nuovo round: il frammento macchiato di sangue del tappetino da bagno, il cucchiaino, la scatola dei cereali, i tamponi eseguiti sulla vittima, e il contenuto della spazzatura trovato in cucina.
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Proprio sull’immondizia s’è registrato ieri un altro acceso confronto, il primo in realtà. Non si riusciva infatti a trovare il decreto di sequestro, poi recuperato, dei due vasetti di Fruttolo, del brick di thé freddo, dell’incarto dei biscotti e del piattino, cosa che ha fatto slittare a domani il loro esame. Sarà l’ultimo capitolo dell’incidente probatorio, invece, l’analisi delle tracce di Dna trovate sotto le unghie di Chiara e la loro comparazione con il tampone salivare prelevato a marzo a Sempio. Due tracce - prosegue Il Corriere - di Dna di cui una di "ignoto" mentre l’altra, per i consulenti della procura di Pavia, ha già dato un match positivo con il materiale genetico dell’allora 19enne Sempio, amico di Marco Poggi, fratello della vittima.