Gino Cecchettin: "Con morte di Giulia mio mondo si è fermato, ma ho trasformato dolore in impegno"

In audizione sul femminicidio, Gino Cecchettin ricorda la figlia Giulia e spiega perché ha scelto di fondare una realtà che trasformi il dolore in cambiamento culturale: “Se non cambiamo, continueremo a piangere altre vite.”

News

Durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Gino Cecchettin ha ripercorso il dolore per la perdita della figlia Giulia, uccisa due anni fa dall’ex fidanzato, e la scelta di trasformare quel dolore in un impegno pubblico. “Non sono un politico né un esperto. Sono un padre a cui è stato tolto il futuro”, ha detto. “Il mio mondo si è fermato quel giorno. Una ragazza piena di curiosità, gentilezza e luce non c’è più. Ma non potevo rimanere fermo.”

Da qui è nata la Fondazione Giulia Cecchettin, che si propone di lavorare sulla cultura che permette e normalizza la violenza di genere. “Non per conservare il dolore, ma per dare un senso a ciò che è successo”, ha spiegato. “Se non cambiamo la cultura che genera questa violenza, continueremo a piangere altre Giulie, altre famiglie, altre vite spezzate.”

L'intervento è stato accolto con attenzione silenziosa e con il riconoscimento del peso civile delle sue parole. Cecchettin ha concluso ricordando che la prevenzione comincia dall’educazione, dalla scuola, dalla quotidianità: “Non possiamo rassegnarci all’idea che sia destino.”

Tags:
cecchetin