Gino Cecchettin: "Con morte di Giulia mio mondo si è fermato, ma ho trasformato dolore in impegno" - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 15:35

Gino Cecchettin: "Con morte di Giulia mio mondo si è fermato, ma ho trasformato dolore in impegno"

In audizione sul femminicidio, Gino Cecchettin ricorda la figlia Giulia e spiega perché ha scelto di fondare una realtà che trasformi il dolore in cambiamento culturale: “Se non cambiamo, continueremo a piangere altre vite.”

Durante l’audizione in Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, Gino Cecchettin ha ripercorso il dolore per la perdita della figlia Giulia, uccisa due anni fa dall’ex fidanzato, e la scelta di trasformare quel dolore in un impegno pubblico. “Non sono un politico né un esperto. Sono un padre a cui è stato tolto il futuro”, ha detto. “Il mio mondo si è fermato quel giorno. Una ragazza piena di curiosità, gentilezza e luce non c’è più. Ma non potevo rimanere fermo.”

Da qui è nata la Fondazione Giulia Cecchettin, che si propone di lavorare sulla cultura che permette e normalizza la violenza di genere. “Non per conservare il dolore, ma per dare un senso a ciò che è successo”, ha spiegato. “Se non cambiamo la cultura che genera questa violenza, continueremo a piangere altre Giulie, altre famiglie, altre vite spezzate.”

L'intervento è stato accolto con attenzione silenziosa e con il riconoscimento del peso civile delle sue parole. Cecchettin ha concluso ricordando che la prevenzione comincia dall’educazione, dalla scuola, dalla quotidianità: “Non possiamo rassegnarci all’idea che sia destino.”